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Prezzo del petrolio: continua la discesa, pesa la Grecia e la crisi sull’azionario in Cina
mercoledì 8 luglio 2015, di
I prezzi del petrolio sono di nuovo in discesa mercoledì; aumentano le preoccupazioni per la crisi del debito in Grecia e le turbolenze sul mercato azionario cinese, che superano le attese per un calo delle giacenze negli Stati Uniti.
I futures del Brent con scadenza questo mese perdono 60 centesimi a 56,25 dollari al barile, in calo di oltre il 6 per cento dall’inizio di questa settimana, ai minimi di aprile.
Il greggio statunitense (WTI) è sceso invece di 59 centesimi a 51,74 dollari, per un calo settimanale di oltre l’8 per cento.
Il mercato azionario in Cina continua a mostrare forti difficoltà e una crisi profonda; la Securities Finance Corp cinese ha annunciato che fornirà liquidità extra sui mercati per ridurre "panico" degli ultimi giorni, con il 45 per cento di tutte le aziende quotate in Cina che hanno sospeso gli scambi.
"Una tempesta perfetta di eventi ha colpito il mercato del petrolio"
spiega been la Morgan Stanley.
La banca ha detto che "le preoccupazioni in Cina e in Grecia possono mettere a rischio il recente trend di crescita della domanda", anche se aggiunge che i recenti movimenti ottimisti erano in gran parte guidate dal sentiment dl mercato, piuttosto che da nuovi indicatori fondamenti sul petrolio.
Prezzo del petrolio destinato a scendere ancora
Eppure i dati mostrano che il mercato si sta preparando per ulteriori ribassi del prezzo del petrolio.
L’interesse per le opzioni di vendita del greggio a 50 dollari al barile è sceso quasi del 15 per cento dall’inizio di luglio, mentre le opzioni a 45 dollari al barile sono aumentate del 12,5 per cento.
"I fondi stanno contribuendo al sell-off, con gli speculatori statunitensi che hanno ridotto le posizioni longo sul petrolio WTI dell’8 per cento nell’ultima settimana"
riferisce l’ANZ.
L’indice cinese CSI300 ha perso un terzo del suo valore da giugno nella correzione al ribasso più ripida dalla crisi globale del 2008, costringendo la banca centrale cinese a sostenere con liquidità extra la stabilità il mercato azionario contro i rischi finanziari sistemici e regionali.
"Il crollo del mercato azionario non fa ben sperare per l’economia (cinese)"
ha detto Ed Meir all’INTL FCStone.
La HSBC mercoledì ha tagliato le previsioni di crescita per il 2015 dell’Asia - escluso il Giappone - dal 6,5 al 6,3 per cento.
"Le cose non stanno andando esattamente secondo i piani. Il forte calo dei prezzi del petrolio, le politiche di allentamento, la stabilizzazione della domanda...avrebbero dovuto dare un po’ di fiato in Asia negli ultimi due trimestri.
Invece, la domanda locale - il settore delle costruzioni in Cina , le vendite di auto in Indonesia o il mercato immobiliare di Taiwan - continua a rallentare"
ha detto la banca.
Anche la crisi della Grecia sta avendo forti spinte ribassiste sulle commodities.
I creditori hanno dato ad Atene fino alla fine della settimana per presentare un piano di riforme e ricevere gli aiuti finanziari di cui il paese ha bisogno per scongiurare una drammatica uscita delle Grecia dall’Euro.
Il prezzo del petrolio è in calo nonostante le previsioni per una riduzione delle giacenze di petrolio degli Stati Uniti, che un sondaggio Reuters vede di 700.000 barili, mentre l’American Petroleum Institute (API) stima un calo di 960.000 barili.
I dati del governo saranno pubblicati mercoledì pomeriggio sul Calendario Economico di Forexinfo.it aggiornato in tempo reale, alle 16:30 (ora italiana).