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Prezzo del petrolio in calo dopo il taglio dei tassi in Cina; analisti cauti sul rally

lunedì 11 maggio 2015, di Flavia Provenzani

I prezzi del petrolio si trovano sotto pressione lunedì, dopo che la Cina ha annunciato un nuovo stimolo all’economia; gli analisti sono rimasti cauti circa la recente forza del mercato petrolifero.

Il petrolio WTI al Nymex è sceso di 59 centesimi dalla precedente quotazione di chiusura a 59,02 dollari al barile, mentre il Brent ha perso 38 centesimi a 65,78 dollari al barile.

Lo spread tra i due punti di riferimento a livello mondiale si è ristretto con il Brent in perdita dell’1,6%, terminando una serie vincente di guadagni di quattro settimane, mentre sul Nymex il greggio ha guadagnato lo 0,4%, continuando i rialzi positivi per due settimane consecutive.

Durante il fine settimana, la Cina, il secondo più grande consumatore mondiale di petrolio, ha tagliato i tassi di interesse per la terza volta in sei mesi.

"La crescita della Cina è stagnante da lunghi periodi di tempo e questo stimolo è un’occasione che arriva al momento giusto",

ha detto Daniel Ang, analista di Phillip Futures.

Mentre la decisione della Cina tende a sostenere i prezzi sulle aspettative che il governo stia offrendo sostegno alla crescita economica, alcuni analisti si sono chiesti se il recente rally del petrolio potrà essere ancora sostenibile.

I prezzi sono cresciuti di circa il 40% rispetto ai minimi raggiunti all’inizio di quest’anno.

"Nonostante ci aspettiamo una ripresa ciclica del Brent nei prossimi anni, non siamo un trend rialzista solido nel breve termine",

scrivono in un report gli analisti della Morgan Stanley.

I prezzi bassi e maggiori tagli agli investimenti dovrebbero portare a produrre una ripresa duratura, ha detto la banca, aggiungendo che se i prezzi aumenteranno troppo in fretta, gli investimenti potrebbero tornare e minare la ripresa.

Lo punto di vista è stato espresso da Barclays, che ha commentato che l’offerta globale di petrolio sta ancora superando il consumo e i tagli necessari per equilibrare il mercato del petrolio e la sua produzione non sono stati fatti con tempismo.

"Le giacenze globali di petrolio saliranno più velocemente nel secondo trimestre rispetto al primo e continueranno a salire almeno fino alla fine anno",

ha detto la banca.

Il rally da inizio anno è stata alimentato da una forte domanda, ma secondo Barclays l’aumento di richiesta è stata relativa alle condizioni atmosferiche piuttosto che ad una forte ripresa economica. Mentre i prezzi hanno rimbalzato, la crescita dei consumi si trova ad ad affrontare venti contrari, aggiunge la banca.

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