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Prezzo del petrolio, brent in discesa. Goldman Sachs: “produzione negli USA in aumento ad aprile”

martedì 7 aprile 2015, di Flavia Provenzani

Il Brent è sceso oltre l’1 per cento martedì, pareggiando i guadagni acquisiti durante la notte di quasi il 6 per cento, dopo che la Goldman Sachs ha commentato che è necessario che i prezzi rimangano bassi ancora per mesi al fine di ottenere un rallentamento della crescita della produzione statunitense.

I prezzi di riferimento del petrolio erano aumentati lunedì, con gli investitori che avevano respinto le speculazioni su quanto rapidamente l’Iran aumenterà le esportazioni di petrolio dopo l’accordo preliminare sul nucleare, aspettandosi che la produzione di petrolio negli Stati Uniti possa rallentare nei prossimi mesi.

Il Brent con consegna a maggio è sceso di 63 centesimi a 57,49 dollari al barile dopo aver toccato 58,24 dollari nella sessione precedente, il massimo dal 27 marzo.

Il greggio statunitense con consegna a maggio è sceso di 44 centesimi a 51,70 dollari al barile a 52,14 dollari, il prezzo di chiusura più alto dal 18 febbraio.

Goldman Sachs scrive in una nota di prevedere che le scorte di greggio negli Stati Uniti aumenteranno nel mese di aprile e successivamente caleranno di 350.000 barili al giorno tra i mesi di maggio e settembre, quando la domanda di benzina per alimentare le auto e i condizionatori d’aria sarà al suo massimo.

La banca vede un piccolo rialzo sulla previsione di 40 dollari al barile per i prossimi tre mesi; le scorte probabilmente aumenteranno di nuovo entro ottobre, mettendo pressione ai prezzi nel 2016.

"I prezzi devono rimanere bassi nei prossimi mesi per raggiungere un rallentamento sufficiente e sostenibile della crescita della produzione negli Stati Uniti"

ha detto Goldman Sachs, aggiungendo che le previsioni di produzione negli Stati Uniti rendono poco credibile la previsione di 65 dollari al barile per il prossimo anno.

Lunedì, il gruppo Genscape ha riferito che le proprie scorte sono aumentate solo di 169.000 barili nella settimana fino il 3 aprile. Gli investitori ritengono però che questo calo inaspettato non è indicativo ma una tantum, non considerandolo quindi un ribaltamento.

Le scorte statunitensi di greggio sono aumentate per la 13° settimana consecutiva, mentre le scorte di benzina continuano a scendere, come mostra un sondaggio preliminare di Reuters.

Il WTI potrebbe godere di una nuova spinta, con le raffinerie che - dopo la pausa primaverile - ritornano a lavorare più greggio per prepararsi alla domanda di carburante della stagione estiva, ha detto Ric Spooner, capo analista di CMC Markets a Sydney.

"Molte persone sono in attesa di vedere qualche miglioramento nel rapporto domanda-offerta e ci stiamo avvicinando al momento in cui questo potrebbe accadere"

ha detto Spooner.

Fonte: Reuters

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