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Prezzo del petrolio: i fondi tornano rialzisti. Che sia la volta buona?

venerdì 11 agosto 2017, di Flavia Provenzani

Il prezzo del petrolio continuerà a salire secondo hedge fund e gestori, che tornano rialzisti ancora una volta guardando alla quotazione del greggio - è la terza volta quest’anno. Gli investitori ne sono certi: il mercato sta mostrando chiari segnali di equilibrio.

I hedge fund hanno aumentato le loro posizioni long distribuite su cinque contratti futures e opzioni legati al prezzo del petrolio per 135 milioni di barili nella settimana fino al 1° agosto.

L’aumento settimanale aggregato delle posizioni long su Brent, WTI, benzina e olio combustibile statunitense è stato il più grande dallo scorso 6 dicembre, quando l’OPEC annunciò il taglio alla produzione.

Per la prima volta negli ultimi mesi, l’incremento delle posizioni long determinato principalmente dalla creazione di nuove posizioni rialziste piuttosto che dalla copertura di vecchi short.

I fondi hanno aumentato la loro posizione rialzista su cinque contratti principali da 95 milioni di barili a 951 milioni di barili, il livello più alto dal 18 aprile.
Al contempo, i gestori hanno tagliato le posizioni short di 40 milioni di barili per un totale di 239 milioni di barili, il livello più basso da metà aprile.

Torna l’ottimismo sul prezzo del petrolio

L’inversione rialzista da parte degli investitori risulta evidente anche sulle altre tipologie di contratto legate al prezzo del petrolio.
I fondi hanno aumentato la posizione rialzista sul Brent presso l’ICE e il NYMEX e sul WTI sull’ICE di 99 milioni di barili a 649 milioni di barili totali.

Le posizioni lunghe sono state aumentate di 70 milioni di barili, mentre le corte sono state diminuite di 30 milioni, secondo i dati forniti dai mercati.

Quali prospettive per il petrolio?

Il mercato del petrolio ha assistito ad uno spostamento dal pessimismo estremo della fine di giugno ad un rialzo abbastanza stabile all’inizio di agosto.
Lo spostamento del sentiment ha contribuito a sollevare i prezzi di riferimento del Brent di quasi 7 dollari al barile, +15 per cento nelle ultime sei settimane.

Sono presenti alcuni motivi fondamentali per l’ottimismo attuale sul petrolio: i titoli azionari legati al petrolio stanno performando meglio della media del periodo negli anni passati e la produzione di shale oil sta diminuendo in risposta ai prezzi del petrolio più bassi dal primo trimestre.

Inoltre, l’Arabia Saudita si è impegnata a tagliare ancora le sue esportazioni nel mese di agosto per accelerare il surplus delle scorte petrolifere globali e il riequilibrio del mercato.

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