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Pirateria, software illegale in un computer su due

domenica 29 giugno 2014, di Fabrizio Corgnati

Se l’Italia è il paese dei "furbetti", il mondo della tecnologia non poteva certo fare eccezione: infatti, quasi la metà dei nostri concittadini ha installato sul proprio pc software pirata. E’ quanto emerge dalla BSA Global Software Survey, l’ultima edizione della ricerca globale condotta ogni anno da IDC. Sotto la lente è finito il comportamento di oltre 22 mila utenti (privati e aziendali) in 34 diverse nazioni.

In Italia, è risultato addirittura un 47% di software installati senza licenza originale sulle oltre 27 milioni di postazioni attive, comprese quelle di tipo aziendale. L’Europa centrale, insieme a quella orientale, ha manifestato del resto una crescita enorme nell’uso di programmi scaricati gratuitamente e illegalmente da Internet, raggiungendo una quota del 61%, al secondo posto nel mondo dopo la zona Asia-Pacifico.

Nella sola Unione Europea, il giro d’affari del software pirata ha raggiunto quota 13,5 miliardi di dollari nel 2013: una cifra che supera i 62 miliardi se si conta tutto il mondo. Questo nonostante siano gli stessi utenti di computer ad aver parlato, nell’ambito della ricerca, di preoccupazioni legate alla sicurezza dei software senza licenza e alla scarsità di protezioni contro i malware, l’intrusione di hacker e la perdita dei dati.

"Abbiamo constatato spesso dei casi in cui le imprese non erano nemmeno a conoscenza del fatto che stavano utilizzando software senza licenza - ha spiegato Vipin Aggarwal, uno dei componenti del comitato che ha svolto la ricerca - Le società hanno bisogno di adottare un nuovo approccio nel modo in cui gestiscono le licenze, un aspetto che sta diventando vitale per loro, sia per mitigare i rischi che per ottimizzare i costi".

"L’uso di software senza licenza è un problema di governance e questo studio dimostra che c’è chiaramente bisogno di migliorare - gli fa eco la presidente di BSA Victoria Espinel - Ci sono dei semplici passi che ogni azienda può intraprendere per assicurarsi di essere pienamente in linea con le norme, per esempio quello di stabilire una politica formale dell’utilizzo di software legale e il mantenimento di registri accurati. Ci sono anche dei programmi di SAM (software asset management) che aiutano ad evitare rischi per la sicurezza e assicurano che ci siano sempre il giusto numero di licenze per gli utenti".

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