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Petrolio crolla dopo il forte aumento delle scorte negli Usa

giovedì 24 ottobre 2013, di Nicola D’Antuono

Momento difficile per le quotazioni del petrolio, che stanno sperimentando una fase discendente di breve periodo. Ieri al Nymex il future sul Brent ha registrato un calo dell’1,93% a 107,85 dollari al barile, mentre resta più complicato il quadro tecnico del petrolio Wti che è sceso in area 96 dollari al barile sui livelli più bassi da inizio luglio scorso. Decisiva è stata la perdita del supporto di 100 dollari: i venditori hanno aumentato sempre di più la loro pressione al ribasso sui prezzi, facendo crollare il greggio americano sui minimi degli ultimi tre mesi e mezzo.

La debolezza del petrolio è dovuta sia all’andamento altalenante dell’economia americana, soprattutto dopo i deludenti dati sul mercato del lavoro di martedì, sia alla forte crescita delle scorte settimanali di greggio negli Stati Uniti. Le scorte di petrolio sono aumentate di 5,2 milioni di barili, registrando così il quinto maggiore incremento dell’anno. Lo stock raggiunto è pari a 379,78 milioni di barili. Gli analisti finanziari si aspettavano un aumento di 2,9 milioni. In calo, invece, gli stock di benzina di 1,8 milioni a 215,5 milioni di barili.

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