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Petrolio: aumenta la speculazione dopo accordo sul nucleare iraniano

martedì 26 novembre 2013, di Nicola D’Antuono

L’accordo di Ginevra sul nucleare iraniano ha generato forti scossoni sui mercati petroliferi mondiali. Domenica scorsa è stata raggiunta un’intesa ad interim tra l’Iran e le sei grandi potenze mondiali (Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Inghilterra e Francia), che porterà ad un alleggerimento delle sanzioni nei confronti di Teheran nei prossimi sei mesi per un totale di circa 6-7 miliardi di dollari. La comunità internazionale permetterà all’Iran di proseguire nel suo programma di arricchimento dell’uranio, ma solo fino al 5%. Dura la reazione di Israele e Arabia Saudita, ma le grandi potenze non intendono tornare indietro sulla decisione presa domenica.

Dopo l’annuncio dell’accordo sul dossier iraniano c’è stata una forte reazione sui mercati mondiali del greggio, chiaramente influenzati dal fatto che Teheran resta uno dei più grandi esportatori mondiali di petrolio. Ieri il future sul petrolio Brent era inizialmente sceso da 110$ a quasi 108$, poi è avvenuta una forte reazione dei compratori che hanno spinto i prezzi fino a 111,7$ circa. Il Brent ha così chiuso a 111$ con un lieve calo dello 0,07%. Diversa è invece la situazione del petrolio Wti. Il future sul greggio americano quotato al Nymex di New York ha chiuso la seduta con una flessione dello 0,79% a 94,09 dollari al barile.

Il derivato sul petrolio Wti resta non lontano dai minimi di 92,51$ toccati il 14 novembre, che sono anche i livelli più bassi degli ultimi 5 mesi. Si amplia così anche lo spread Brent-Wti a 17 dollari al barile. L’Iran è un player fondamentale per il mercato internazionale del greggio. Dopo le sanzioni della comunità internazionale l’export di greggio iraniano era crollato a 700mila barili al giorno, mentre nel 2012 si viaggiava a un ritmo di 2,3 mbg. Secondo gli analisti finanziari, se l’accordo dovesse proseguire nella direzione auspicata, allora il petrolio Brent potrebbe addirittura tornare a 90$ al barile entro fine anno (nel 2012 la media dei prezzi è stata superiore ai 111$ al barile).

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