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Perché lo spread è più veloce della Ferrari di Alonso?
lunedì 23 luglio 2012, di
Alonso vince in Germania, ma nella competizione tra titoli di stato, lo spread vola più veloce della Ferrari.
Nonostante l’orgoglioso successo della Ferrari su territorio tedesco, oggi l’Italia ha perso una nuova sfida contro la Germania: il derby dello spread sul terreno del mercato delle obbligazioni.
Oggi lo spread, oscilla attorno ai 520 punti base aumentando i timori di un imminente default dell’Italia.
Lo spread e la Ferrari
Lo spread, come sappiamo, rappresenta il differenziale di rendimento tra i titoli decennali italiani (Btp) e gli equivalenti tedeschi Bundesanleihen (bund).
I Bund sono i titoli di riferimento e il differenziale che chiamiamo spread è uno specchio della situazione economica di un paese. Più precisamente, il differenziale riguarda la fiducia degli investitori.
Maggiore è la differenza espressa in punti base, minori saranno le possibilità che gli investitori decidano di comprare quei titoli di stato, in questo caso i titoli italiani.
A cosa serve la fiducia degli investitori?
Probabilmente, se Alonso corresse su una Fiat Punto del 1998 nessuno si interesserebbe più di tanto delle sue posizioni in classifica.
Lo stesso è per lo spread: gli investitori, questo gruppo misterioso e anonimo che domina le nostre economie e, per conseguenza le nostre vite, vorrebbero vederci correre sulla pista dell’Eurogruppo al volante di una Ferrari fiammante, non a bordo di una vecchia utilitaria.
La possibilità che la Grecia lasci l’Eurozona implica, come conseguenza necessaria, la minaccia che la valuta unica stia per giungere al capolinea.
E, se l’avventura della moneta unica sta davvero per giungere al finale, chi investirebbe su uno dei paesi che, Grecia a parte, più di tutti soffre la crisi finanziaria? Di certo non gli investitori.
Le parole dei vertici non sono sufficienti?
Evidentemente, non più. Le manovre salva Euro procedono a rilento, di tanto in tanto sembrano accelerare, ma poi ogni volta, inesorabilmente, l’Europa si ferma e la crisi rimane in agguato, come un virus che non si riesce a debellare.
Apprendere dai vertici che l’Euro sia irreversibile non basta, perché se non ci credono gli investitori, come potrebbero crederci i cittadini?O viceversa?