Pensioni, ultime notizie: il punto sulla pensione anticipata. Prende campo ipotesi Quota 41?

Continua il dibattito politico sulla riforma delle pensioni.
Alla luce dei risultati delle amministrative e della perdita di consensi da parte del Pd, l’impressione è che il Governo si giochi una grande fetta di credibilità proprio sul fronte delle pensioni.
E’ atteso per oggi il terzo incontro tra esecutivo e sindacati nel quale ci si aspetta una replica da parte di questi ultimi alla proposta dell’Ape avanzata dal Governo durante l’ultimo incontro.
Ma qual è la situazione ad oggi sulla riforma delle pensioni? Quanti spiragli ci sono per trovare una soluzione alla situazione dei lavoratori precoci, lavori usuranti ed esodati e a tutte le situazioni di difficoltà che l’Ape lascerebbe in sospeso?
Ecco le ultime notizie sulla riforma delle pensioni.

Pensioni, ultime notizie: prende campo l’ipotesi Quota 41
Sulla possibilità di apportare una revisione alla Legge Fornero si è espressa l’ideatrice della stessa, l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero.
L’ex Ministro, infatti, pur ribadendo la necessità della Legge Fornero definito un provvedimento dovuto seppur sofferto, ha aperto a una possibile rilettura della stessa soprattutto nei confronti di quei lavoratori che vantano lunghe carriere alla spalle e quindi molti anni di contributi versati.
L’ipotesi più accreditata in questi giorni, infatti, è che il Governo, messo alle strette dai sindacati e dal malcontento dell’opinione pubblica, possa approvare la Quota 41 ossia la possibilità di andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Pensioni, ultime notizie: necessità di garantire 4 anni di anticipo e approvazione Quota 41
Sulla riforma delle pensioni e sulla flessibilità in uscita si batte da mesi schierandosi dalla parte dei lavoratori il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano.
Damiano, anche in occasione dell’incontro di oggi tra sindacati e Governo che, alla luce degli ultimi risultati elettorali sembra poter assumere contorni diversi, è tornato a parlare degli interventi che l’esecutivo non può più rimandare.

"I recenti risultati delle elezioni amministrative, che vedono un risultato negativo per il PD, rimettono al centro del dibattito politico una questione sociale lasciata irrisolta. Da questo deriva, da parte nostra, la richiesta di un netto cambio di rotta nelle politiche del Governo. Dobbiamo recuperare un profilo di sinistra che faccia dell’eguaglianza il metro di misura delle scelte fondamentali”

ha dichiarato Damiano. E ancora:

"Abbiamo tre fronti di iniziativa: le pensioni, per le quali va previsto un criterio di flessibilità fino a 4 anni di anticipo e senza penalizzazioni per i soggetti più deboli (disoccupati, precoci, addetti ai lavori usuranti e invalidi); il lavoro, per il quale prevedere incentivi strutturali per le assunzioni a tempo indeterminato ed una seria limitazione nell’uso dei voucher; la povertà, con la definizione di un sostegno all’inclusione sociale, attualmente in discussione alla Camera".

Damiano inoltre si è anche espresso sulla proposta di pensione anticipata proposta dal Governo, ossia l’Ape:

"Quello che ci interessa dire subito è che l’ufficiale pagatore delle pensioni flessibili deve essere l’Inps e non una banca e che le penalizzazioni siano più basse o inesistenti per chi prende meno, ma almeno fino ai 2.000 euro mensili non si può superare il 2% che noi abbiamo indicato nella nostra proposta di legge. Infine, non vanno esclusi dall’anticipo i lavoratori precoci."