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Pensioni, ultime notizie: il governo studia piano Boeri per pensione anticipata

lunedì 11 gennaio 2016, di Stefania Manservigi

Il governo sta cercando una soluzione per garantire la pensione anticipata nel 2016.
Il premier Matteo Renzi aveva promesso che la riforma delle pensioni sarebbe stata affrontata nei primi mesi del nuovo anno, dopo che nella Legge di Stabilità 2016 non avevano trovato spazio norme sulla flessibilità in uscita.
La pensione anticipata resta infatti una questione non più rinviabile: un intervento sull’uscita anticipata dal lavoro, infatti, garantirebbe anche il ricambio generazionale di cui da molto tempo si discute.
Il governo, a tal proposito, sta quindi vagliando la proposta presentata dal presidente dell’Inps Tito Boeri.
Vediamo di seguito quali sono gli interventi che il governo sta prendendo in considerazione.

Pensioni: possibili requisiti per la pensione anticipata 2016
Uno dei punti cardine della proposta di Boeri e uno degli interventi più attesi è quello che riguarda la pensione anticipata.
Secondo la proposta Boeri, quindi, se il governo deciderà di prendere in considerazione quanto proposto dal presidente dell’Inps, sarà possibile andare in pensione anticipata dopo aver compiuto 63 anni e 7 mesi di età e aver maturato un minimo di 20 anni di contributi.
In questo caso la penalizzazione, relativa ai versamenti calcolati con sistema retributivo, ammonterebbe circa al 10%.
La proposta di Boeri, quindi, che il governo sta studiando al fine di adottare misure riguardanti la pensione anticipata, estende ai lavoratori che rientrano nel sistema misto-retributivo, l’uscita anticipata a 63 anni che la Legge Fornero aveva previsto per le pensioni contributive pure.

Pensioni: possibili misure per i lavoratori precoci
Le misure che il governo potrebbe adottare nei prossimi mesi potrebbero non riguardare solo la pensione anticipata. La proposta Boeri, al vaglio dell’esecutivo, prevede anche un intervento specifico per i lavoratori precoci. Per questa categoria di lavoratori, infatti, potrebbe essere esclusa la penalizzazione.
I lavoratori precoci, quindi, qualora dovesse essere adottata la proposta avanzata dal presidente dell’Inps, potrebbero andare in pensione al compimento di 63 anni e 7 mesi di età oppure al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi nel caso delle donne) di versamenti indipendentemente dall’età anagrafica.

Nelle prossime settimane il governo dovrebbe pronunciarsi sulle misure proposte da Boeri, e si potrà avere un quadro più chiaro sulla tanto attesa riforma delle pensioni 2016.
Intanto il presidente dell’Inps ha ribadito l’importanza di lavorare per garantire una maggiore flessibilità in uscita:
La flessibilità, secondo Boeri, «ha dei costi per le casse dello Stato nell’immediato ma a lungo andare non ha dei costi. E’ qualcosa che non aumenta il debito, è un’operazione in linea con quello che viene richiesto. E tutto questo favorirà l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro».

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