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Pensioni: è lotta tra esodati e Fornero. Causa al ministero
mercoledì 5 dicembre 2012, di
Gli esodati hanno deciso di fare causa al Ministero del Lavoro per danno morale, causato dalla riforma Fornero. I lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione agiscono quindi per vie legali, contro il titolare della riforma Elsa Fornero e il suo Ministero del lavoro, chiedendo il riconoscimento di danni morali e mobbing sociale.
La protesta
In un comunicato si legge quanto segue, "Da ormai 12 mesi, 130mila autorizzati alla contribuzione volontaria agli enti previdenziali (INPS ed INPDAP) e 65mila cosiddetti Quindicenni (disoccupati con 15-19 anni di contributi previdenziali versati per pensione minima di vecchiaia) vivono un vero e proprio inferno nel quale sono stati confinati dalla riforma delle pensioni. Infatti a seguito della riforma le loro famiglie hanno vissuto (e stanno vivendo) un vero e proprio incubo vedendo irrimediabilmente compromesso il futuro e il loro presente avendo davanti ancora numerosi anni senza alcun reddito e senza la legittima pensione che è stata spostata nel tempo da 1 a 10 anni, o addirittura cancellata come nel caso dei "quindicenni", anni durante i quali queste famiglie non sapranno di che vivere".
Un vero e proprio accanimento
L’azione partirà da uno studio legale di Bologna, lo studio Alleva e sarà intentata ad un tribunale civile di Roma; l’avvocato Francesco Alleva ha affermato, "È un procedimento simbolico, ma non escludiamo di trovare un giudice che ci liquidi un risarcimento". L’idea è quella di risarcire una quota di circa diecimila euro per ogni esodato; "Un vero e proprio accanimento da dodici mesi a questa parte. Siamo quelli che abbiamo subito più pesantemente gli effetti della riforma. Dietro di noi non ci sono sindacati o associazioni che fanno pressing sul governo", dice Francesco Flore, rappresentante del Comitato Nazionale Contributori Volontari all’Huffington Post.
L’avvocato Alleva , facendosi portavoce di tutti gli esodati dice quindi "basta" e afferma che fino ad ora si sono sempre chiesti sacrifici a persone con un lavoro, per esempio chiedendo loro di andare in pensione più tardi, ma "non era mai accaduto invece che si chiedessero ai disoccupati. Gli esodati, appunto, sono senza lavoro e contribuiscono volontariamente per raggiungere la fatidica età della pensione".