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Pensioni, chi potrà andare in pensione anticipata nel 2017?
martedì 29 novembre 2016, di
La riforma delle pensioni sta per essere approvata dopo il via libera della Camera introducendo una serie di novità per tutti coloro che vogliono andare in pensione anticipata.
La manovra previdenziale inserita nella Legge di Stabilità 2017, infatti, prevede una serie di misure che favoriscono una maggiore flessibilità in uscita.
Dall’Ape alla Quota 41, sono diverse le misure inserite nella riforma delle pensioni a disposizione dei lavoratori che desiderino anticipare il pensionamento.
Chi potrà andare in pensione anticipata a partire dal 2017? Vediamo di seguito cosa prevedono le diverse misure approvate con la riforma e chi ne potrà usufruire.
Pensione anticipata 2017: l’Ape
L’anticipo pensionistico (Ape) è la misura voluta dal Governo per garantire ai lavoratori la possibilità di andare in pensione anticipata. Il tanto chiacchierato Ape, infatti, consentirà ai lavoratori di andare in pensione al compimento di 63 anni di età contro i 66 anni e 7 mesi previsti dalla Legge Fornero.
Nello specifico l’Ape si potrà ottenere attraverso la sottoscrizione di un finanziamento con un istituto di credito che dovrà essere restituito dal pensionato, a rate, con una trattenuta sulla pensione non appena maturerà i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. Il prestito avrà una durata di 20 anni.
Sarà possibile accedere all’Ape per andare in pensione anticipata a partire da maggio 2017. La misura prevede anche una possibilità di recesso da esercitare entro 14 giorni.
Oltre all’Ape volontaria fin qui vista, ci sono anche altre due versioni dell’anticipo pensionistico introdotto dal Governo Renzi: l’Ape social e l’Ape aziendale.
L’Ape social è destinata ai lavoratori che maturano una pensione inferiore ai 1.500 euro mensili e si trovano in una delle situazioni di difficoltà evidenziate dalla riforma: in questo caso la possibilità di andare in pensione anticipata viene garantita a costo zero.
Per quanto riguarda l’Ape aziendale, invece, è prevista per le imprese con esuberi da gestire che, grazie alla misura, potranno mandare a casa un dipendente a 63 anni anziché a 66 facendosi carico dei costi del prestito previdenziale, senza farli pagare la lavoratore.
Pensione anticipata 2017: Rita
Un’altra misura che garantisce la possibilità di andare in pensione anticipata a 63 anni è la Rita (rendita integrativa temporanea anticipata).
Come funziona in questo caso la pensione anticipata? Gli assegni previdenziali che il lavoratore incasserà prima di aver maturato i requisiti anagrafici richiesti per la pensione di vecchiaia verranno finanziati attingendo ai soldi accumulati dallo stesso nel suo fondo pensione integrativo.
Pensione anticipata 2017: Opzione donna
Opzione donna è il regime che consente alle lavoratrici donne di andare in pensione anticipata accettando una decurtazione dell’assegno pensionistico mensile.
Grazie alla proroga approvata alla Camera, verrà estesa questa possibilità anche alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1957 (lavoratrici autonome) e del 1958 (lavoratrici dipendenti).
I requisiti richiesti per andare in pensione anticipata con Opzione donna sono il raggiungimento di 57 anni di età per le dipendenti e 58 anni per le autonome, purché si abbiano almeno 35 anni di contributi versati alle spalle.
L’assegno pensionistico, in questo caso, viene calcolato esclusivamente con il metodo contributivo.
Pensione anticipata 2017: ottava salvaguardia esodati
Anche 30.700 esodati potranno andare in pensione anticipata grazie all’approvazione dell’ottava salvaguardia inserita nella riforma delle pensioni.
A essere stati ricompresi nella platea dei beneficiari, infatti, sono i lavoratori che negli anni scorsi sono finiti in mobilità in vista della pensione per poi essere stati penalizzati dalla Legge Fornero che ha aumentato l’età pensionabile.
Pensione anticipata 2017: precoci e usuranti
Nella riforma delle pensioni ha trovato spazio anche la Quota 41 che consentirà ai lavoratori precoci di andare in pensione anticipata. Non tutti, però, potranno usufruire di questa forma di anticipo pensionistico: la Quota 41 è infatti riservata a chi ha versato almeno 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni, e si trova in una delle situazioni di difficoltà previste dalla riforma.
Per i beneficiari della misura sarà possibile andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati indipendentemente dall’età anagrafica.