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Pensione anticipata 2015: come usufruire della flessibilità in uscita con l’attuale normativa

martedì 16 giugno 2015, di Simone Casavecchia

L’apertura di un tavolo di lavoro a cui partecipano sindacati e rappresentanti del Governo, per l’elaborazione di una riforma organica del comparto della Previdenza ha richiamato, ancora una volta, l’attenzione sul tema della flessibilità in uscita, il principio cardine della riforma delle pensioni, in base al quale, a fronte di una riduzione dell’assegno pensionistico, sarà possibile anticipare il momento della pensione.

Anche se la riforma delle pensioni, per la sua complessità, necessiterà di tempi lungo e di un confronto serrato tra le parti sociali è opportuno, tuttavia, ricordare che esistono, già con la normativa attuale, molteplici possibilità di anticipare il momento della pensione e di usufruire, così, di una delle molteplici possibilità di pensionamento anticipato. Ecco quali sono.

Riscatto
Se nella vita di un lavoratore esistono dei vuoti contributivi, ovvero dei periodi in cui non sono stati versati i contributi, è possibile verificare se è possibile riscattare tali periodi. I momenti passati a studiare, ad esempio, possono essere riconosciuti per la pensione, a condizione che, il lavoratore decida di riscattare tali periodi, pagandone i relativi contributi. Possono, quindi, essere riscattati:
gli anni previsti per la durata legale del corso di laurea;

  • gli anni spesi per un eventuale master universitario o per un dottorato di ricerca;
  • i periodi di congedo parentale;
  • i periodi in cui si è svolto il servizio civile;
  • il periodo in cui si è lavorato all’estero;

Come segnalato sopra, il riscatto di tali periodi richiede l’esborso di una somma che va, appunto, a coprire i contributi dovuti per tali periodi, una spesa per la quale, però è possibile usufruire di specifiche agevolazioni fiscali.

Contributi Volontari
Il versamento dei contributi a titolo volontario può rivelarsi una soluzione particolarmente indicata soprattutto per quei lavoratori che, prossimi al momento della pensione, sono rimasti senza lavoro, come ad esempio i lavoratori in cassa integrazione. Anche in questo caso si tratta di una scelta che richiede di sostenere una spesa aggiuntiva; la possibilità di versare contributi volontari è riservata ai lavoratori dipendenti, del settore pubblico e ai lavoratori autonomi, con specifici requisiti contributivi; l’importo minimo da versare è di circa 3000 euro, variabile in base alle ultime retribuzioni versate.

Contributi in più casse
Nei casi di lavoratori iscritti a due o più gestioni previdenziali (con l’esclusione delle casse professionali) è possibile cumulare gratuitamente i contributi per anticipare il momento della pensione e ottenere la sola pensione di vecchiaia.
Si tratta di un sistema estremamente vantaggioso perché oltre a non prevedere alcuna spesa aggiuntiva, mantiene inalterato il sistema di calcolo dell’azionità contributiva (se un lavoratore ha 8 anni di contribuzione in una cassa e 7 in un’altra, si procede alla semplice somma).

Ricongiunzione dei contributi
Altra possibilità prevista per cumulare i contributi che un lavoratore ha in diverse gestioni previdenziali, è quella della ricongiunzione in un’unica gestione. Questa possibilità che prevede il pagamento di un onere rateizzabile, è riservata sia ai lavoratori dipendenti che agli autonomi e ai professionisti, con la sola esclusione dei lavoratori iscritti alla gestione sepatata. Se si effettua la pensione le regole per il calcolo dei requisiti pensionistici saranno quelle previste dalla gestione in cui vengono accentrati i contributi.

Totalizzazione dei contributi
La totalizzazione, possibilità riservata ai lavoratori iscritti a tutte le gestioni previdenziali, compresi quelli iscritti nelle casse professionali e nella gestione separata INPS, consente, senza nessun esborso aggiuntivo, di far confluire i contributi di differenti casse previdenziali, in un unico calcolo, pur senza ricongiungerli. Questo unico calcolo dei contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia o a quella di anzianità, viene effettuato, in genere con il sistema contributivo e, pur consentendo di non perdere nulla, può determinare la possibilità di una riduzione del trattamento pensionistico erogato.

Maggiorazioni Convenzionali
Si tratta di agevolazioni contributive, previste per i lavoratori con una disabilità superiore al 74% che vengono concesse su richiesta. Il lavoratore, in questo caso, ottiene, gratuitamente, un bonus contributivo di 2 mesi all’anno, per un massimo di 5 anni che, tuttavia, rende solo più agevole il raggiungimento del diritto alla pensione anche se non ne determina l’aumento.

Opzione donna
Possibilità riservata alle sole lavoratrici del settore privato e alle lavoratrici autonome, per quali, a fronte dell’accettazione del calcolo dell’assegno pensionistico con sistema retributivo, è prevista la possibilità di ottenere la pensioni (rispettivamente) con seguenti requisiti minimi:

  • 57 anni di età e 35 anni di contributi;
  • 58 anni di età e 35 anni di contributi;
    L’opzione donna che determina una riduzione del trattamento pensionistico, a fronte dell’applicazione del sistema contributivo, può essere esercitata entro il 31 Dicembre 2015, anche se, per tale misura potrebbe presto essere prevista una deroga.

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