Home > Altro > Archivio > PIL USA scivola sotto le attese: colpa dell’austerity?
PIL USA scivola sotto le attese: colpa dell’austerity?
giovedì 30 maggio 2013, di
Il calo nella spesa del governo statunitense ha pesato sull’economia più di quanto calcolato inizialmente. L’austerity di Washington pesa sulla crescita economica dei primi tre mesi.
L’economia statunitense è cresciuta ad un tasso del 2.4% annuale, un calo dello 0.1% rispetto alla prima stima che gli analisti non avevano previsto.
PIL USA in scivolata: i componenti
La crescita è stata frenata dalla spesa pubblica, scesa su tutti i livelli del governo e dal rallentamento delle imprese, al di fuori del settore agricolo.
Washington sta stringendo la cinghia da diversi anni ormai, tuttavia le misure di austerità hanno cominciato a dilagare nel 2013 con l’aumento delle tasse ed i tagli al bilancio federale.
La crescita economica statunitense, dunque, è stata sostenuta dalla politica monetaria espansiva della Federal Reserve e molti economisti ritengono che il gigante a stelle e strisce inizierà a rallentare nella seconda metà dell’anno, quando i tagli al bilancio cominceranno a dare i loro effetti.
La spesa pubblica negli Sati Uniti è scesa nell’ultimo trimestre del 2012, gli economisti ipotizzano infatti che le agenzie governative possano aver iniziato a tagliare sui bilanci già da gennaio, con effetto a partire da marzo.
Nel primo trimestre, la spesa pubblica è scesa ad un tasso annuo del 4.9%, superiore al 4.1% stimato inizialmente.
La riduzione della spesa governativa, ad ogni modo, sembra essere compensata da una revisione al rialzo delle spese dei consumatori che hanno subito un aumento del 3.4% su base annua; 2 decimi di punto in più rispetto alla precedente stima del governo.
Tuttavia, c’è una nube oscura su questo miglioramento: la maggior parte della revisione al rialzo si attribuisce ai prezzi della benzina. L’aumento dei prezzi del carburante è un onere per i consumatori che di conseguenza tendono a spendere meno in altri settori. La spesa dei consumatori rappresenta i due terzi dell’attività economica degli Stati Uniti.
I profitti aziendali al netto delle imposte sono scesi ad un tasso annuale del 1.9%, il primo calo in un anno.
Nel primo trimestre, le importazioni totali sono cresciute ad un ritmo più lento di quanto inizialmente stimato, moderando così la trazione del commercio sulla crescita.
Escludendo le scorte più volatili, infine, il PIL statunitense è aumentato ad un tasso rivisto del 1.8%, leggermente superiore a quanto inizialmente stimato.