Oro ai top da quasi tre mesi verso 1.230$. Ok anche l’argento (+8% in tre sessioni)

Buon momento per l’oro, che ha ripreso a correre dopo aver sperimentato alcune settimane all’interno di un trading range. Il metallo prezioso si appresta a uscire dalla fase di congestione, provando a sfruttare anche la debolezza del dollaro americano sui mercati valutari. D’altronde l’oro ha una significativa correlazione inversa con l’andamento del biglietto verde, per cui forti cali della valuta americana spesso si traducono in rally del metallo giallo.

Ieri il prezzo dell’oro spot sui mercati internazionali si è spinto fino a 1.227$ l’oncia, il massimo più alto da quasi tre mesi. In tre sedute la quotazione è cresciuta quasi del 4%, se si considera che si è passati da 1.180$ a 1.227$ in questo breve lasso di tempo. In caso di chiusura settimanale superiore ai 1.225-1.230$ l’oncia, l’oro potrebbe ambire a un sensibile miglioramento del proprio quadro tecnico con primo obiettivo grafico posto tra 1.245$ e 1.250$ l’oncia.

Da qui a fine giugno prossimo non va escluso che l’oro possa tornare a correre, soprattutto se il biglietto verde dovesse restare debole anche nelle prossime settimane. La quotazione del metallo prezioso potrebbe così salire quantomeno fino ai top annuali del 22 gennaio scorso, posti a 1.307$ l’oncia. Non sarà facile, ma rispetto a qualche tempo fa ci sono maggiori probabilità che questo evento tecnico possa realmente concretizzarsi.

Il rally dell’oro è stato accompagnato come sempre da quello dell’argento, che è salito fin sopra 17,5$ l’oncia ai top da oltre tre mesi. Il silver spot ha guadagnato l’8% circa in tre sessioni, anche grazie alla sua maggiore capacità rispetto all’oro di effettuare escursioni di prezzo significative (ciò vale, però, anche durante le fasi al ribasso). L’eventuale conferma del breakout di area 17,4$ dovrebbe favorire un ulteriore allungo fino in area 18,5$, ovvero i top annuali risalenti a fine gennaio scorso.