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Alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto si fa cassa con “iniziative private”

mercoledì 21 giugno 2017, di Felice Di Maro

Il nuovo regolamento permette di fare cassa con i privati come se la Palazzina Azzurra fosse una qualsiasi struttura e non un luogo simbolo della città di San Benedetto del Tronto.

Ma andiamo con ordine. Per la sua crescita e per servizi sociali San Benedetto del Tronto con decreto del Presidente della Repubblica del 25 ottobre 2000 è stata elevata a città. Anche oggi è un attivissimo centro peschereccio ed è una delle maggiori stazioni balneari del medio Adriatico con oltre 48.000 abitanti. La città ha una felice posizione geografica, centrale rispetto alla penisola italiana e alla costa adriatica e anche rispetto all’Europa centro meridionale ed è facilmente raggiungibile grazie alla fitta rete viaria da tutte le direzioni e dalle maggiori città italiane.

Importante la consistenza ricettiva, tra alberghi, appartamenti e campeggi, ma notevoli e numerosi sono gli impianti sportivi e le attività legate alla presenza del mare come il porto turistico ed il Circolo nautico. La vocazione turistica la si può far risalire agli ultimi decenni dell’’800 quando nacquero le prime strutture alberghiere e il primo stabilimento balneare. Negli anni successivi si continuò ma solo nel 1931 l’Azienda di Soggiorno di San Benedetto affidò al giovane ingegnere Luigi Onorati l’incarico di migliorare l’area di quella che era all’epoca il tratto ferroviario della zona attigua all’attuale viale Secondo Moretti.

Nacque così nel 1932 l’attuale Rotonda con viale Buozzi ed è in questo contesto che venne costruita la Palazzina Azzurra, simbolo del turismo locale, poi dancing che è stato tra i più rinomati della costa adriatica.

Negli anni novanta dopo un restauro mirato sono state recuperate le forme architettoniche con i colori originari e da allora è sede di mostre e parco pubblico e presenta anche piante e fiori che caratterizzano la nostra Riviera, denominata “delle Palme”. Si tenga conto che i flussi turistici ed economia locale sono in stretta correlazione e noi residenti siamo abituati a tenerle insieme e la Palazzina Azzurra è uno spazio, se vogliamo, anche in ideale, delle diversità culturali ed è anche luogo di confronto sui temi citati e non solo. Migliorare le strutture cittadine è un conto, fare cassa proprio con la Palazzina Azzurra è altra cosa ed è per me sbagliata. Il Consiglio comunale di sabato 27 Maggio ha approvato il Nuovo Regolamento e si voglia o no io leggo in combinato disposto di alcuni articoli una caduta di stile, non solo politica s’intende, per il Titolo IV del suo unico articolo, il n. 13: “Iniziative private”.

Quest’unico articolo si richiama all’art.3 del Titolo I: “Finalità” e chiaramente le citate “Iniziative private” sono di fatto inserite proprio nelle “Finalità”. Al riguardo l’art.3 titolato “Destinazioni ulteriori” impone che:

“Con atto di giunta al di fuori degli utilizzi di cui al precedente art.2 e compatibilmente con gli stessi, la Palazzina Azzurra e le sue pertinenze potranno essere concesse a soggetti privati per proprie attività promozionali e di rappresentanza.
Con la stessa deliberazione saranno individuate condizioni e tariffe.”

Premesso che “Con atto di giunta” significa che si può valutare non tenendo più in considerazione la funzione di “coadiuvare” l’Amministrazione comunale da parte del “Comitato Comunale Arti Visive” prescritto dall’art.17, scusate se è poco. In pratica una qualsivoglia Giunta può dare in concessione la Palazzina Azzurra senza un preventiva valutazione -come prescrive il vigente regolamento- di una richiesta di utilizzo.

Si tenga conto che l’art. 12 comma 5 prevede:

“Gli organizzatori delle iniziative nello spazio esterno, potranno prevedere, d’intesa con l’Amministrazione, un biglietto di ingresso e/o ingressi su invito, delimitando le aree interessate, garantendo comunque il regolare accesso all’immobile sede di altra iniziativa”.

Sembra ordinario ma attenzione il successivo comma (n.6) dello stesso articolo impone:

“Una percentuale dell’incasso, che sarà stabilita dalla Giunta Comunale in ogni caso non inferiore al 10%, dovrà essere riversata a favore dell’Amministrazione Comunale”.

Questo è il nuovo Regolamento, fare cassa con i privati come se la Palazzina Azzurra fosse una qualsiasi struttura e non un luogo simbolo della città di San Benedetto del Tronto.

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