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Novità pensioni: stop all’aumento dell’età pensionabile a 67 anni?
giovedì 13 luglio 2017, di
Le ultime novità sulle pensioni riguardano il possibile stop dell’aumento dell’età pensionabile.
A richiederlo sono stati i due presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, che hanno chiesto al Governo di rivedere il meccanismo dell’adeguamento dell’età pensionabile alle speranze di vita, che prevederebbe il prossimo scatto nel 2019.
Il primo obiettivo è proprio quello di bloccare il prossimo aumento, che porterebbe l’età necessaria per andare in pensione da 66 anni 7 mesi a 67 anni, creando difficoltà in chi attende la possibilità di ritirarsi dal lavoro.
Dello stesso avviso sono anche i sindacati che l’altro giorno hanno incontrato il Governo portando sul tavolo del confronto diversi temi ritenuti prioritari: tra questi c’è anche lo stop all’aumento dell’età pensionabile.
Di seguito le ultime novità sulle pensioni a riguardo.
Novità pensioni: come aumenta l’età pensionabile
La priorità al momento sembra dunque essere quella di fermare l’aumento dell’età pensionabile, e di rimandare il prossimo scatto previsto nel 2019.
Sulla base del meccanismo dell’adeguamento dell’età pensionabile alle speranze di vita, infatti, il prossimo scatto è previsto per il 2019 e porterà a 67 gli anni richiesti per poter ritirarsi dal lavoro.
Il legame tra requisiti di uscita e speranze di vita è stato fissato in maniera definitiva con la Riforma Fornero del 2011 e per ora ha portato a due innalzamenti dell’età pensionabile: il primo avvenuto nel 2011 (+3 mesi nel triennio 2013-2015) e il secondo registrato l’anno scorso (+4 mesi nel 2016- 2018).
Attualmente l’età richiesta per andare in pensione è 66 anni e 7 mesi ma, nel caso in cui venisse rivisto il meccanismo dell’adeguamento alle speranze di vita, i prossimi scenari per poter ritirarsi dal lavoro sarebbero i seguenti:
- 67 anni nel 2019;
- 67 anni e 3 mesi nel 2021;
- 68 anni e 1 mese nel 2031;
- 68 anni e 11 mesi nel 2041;
- 69 anni e 9 mesi nel 2051.
L’Italia in questo modo diventerebbe un caso unico in Europa: basti pensare che in Germania l’innalzamento a 67 anni dell’età pensionabile è previsto per il 2029.
Novità pensioni: Damiano e Sacconi, stop bipartisan all’aumento dell’età pensionabile
La richiesta di stop all’aumento dell’età pensionabile è stata trasversale, da destra e sinistra. A farsi portavoce della proposta sono stati i due presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, che hanno chiesto al Governo di rivedere il meccanismo per evitare nel 2019 l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni.
La richiesta è quindi quella di lavorare a
“un rinvio strutturale dell’adeguamento dell’età di pensione all’aspettativa di vita”,
emanando apposite norme che servano ad evitare lo scatto previsto nel 2019 e a distribuire
“nel corso del tempo l’aumento dell’età previsto“.
La soluzione prospettata da Damiano e Sacconi potrebbe essere quella di allungare i tempi dell’adeguamento, ad esempio a 5 anni invece dei 3 attuali e dei 2 previsti a partire dal 2021, e di evitare lo scatto nel 2019.
In ogni caso il Governo deve trovare una soluzione tempestiva, riconducendo le regole
“ad una dimensione umana perché una logica tecnocratica ci ha portato troppo oltre”.
Per Damiano inoltre non intervenire sull’aumento dell’età pensionabile sarebbe un atteggiamento in contraddizione con la battaglia per la flessibilità in uscita portata avanti grazie all’introduzione dell’Ape: da una parte si creano misure per andare in pensione anticipata, dall’altra si innalza l’età per andare in pensione.