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Nasce il Bitcoin delle banche: il progetto che rivoluzionerà il settore bancario
giovedì 25 agosto 2016, di
Quattro grandi banche a lavoro per creare un nuovo Bitcoin che faciliti le transazioni interbancarie e che farebbe risparmiare agli istituti finanziari circa 20 miliardi di dollari l’anno.
Il progetto per la creazione di una nuova valuta digitale, simile al Bitcoin, arriva da quattro grandi banche mondiali: UBS, Deutsche Bank, Santander e BNY Mellon. Anche il broker inglese ICAP è coinvolto nell’idea, con l’obiettivo di iniziare ad utilizzare la nuova valuta a partire dal 2018.
Tutti e quattro gli istituti bancari sono membri del noto R3 consortium, impegnato nella ricerca di nuove vie che implementino la distribuzione della tecnologia nei mercati finanziari.
Hyder Jaffrey, a capo dell’innovazione Fintech presso UBS, ha dichiarato:
C’è bisogno di una forma di denaro digitale distribuita nella contabilità al fine di ottenere il massimo beneficio dalle queste tecnologie. Ciò che può permetterci di farlo è evitare le tempistiche che questo processo richiede, come aspettare l’arrivo di un pagamento. Questo libera il capitale intrappolato durante il processo.
La prima valuta digitale delle banche
Anche se altre banche hanno già condotto delle ricerche su varie tecnologie blockchain al fine di semplificare i processi interbancari, questa è la prima valuta ad avere il supporto di un gruppo bancario così potente.
Intanto Citigroup starebbe lavorando ad una propria moneta digitale chiamata "citicoin", mentre Goldman Sachs ha depositato un brevetto per la sua "SETLcoin" e un gruppo di hedge fund e trader, secondo alcune voci, starebbe sviluppando una nuova valuta dal nome "Setl".
Che sia il nuovo Santo Graal per il settore bancario o solo un progetto destinato a fallire, la tecnologia distribuita e quella legata alla blockchain promettono di semplificare le transazioni interbancarie, eliminando la necessità di attendere i tempi per la liquidazione da parte di terzi - un po’ come fa il Bitcoin per il suo pubblico di privati.
Le banche e le banche centrali potrebbero utilizzare una valuta digitale per diversi scopi, come l’emissione di obbligazioni o la costruzione di una piattaforma di trading per l’azionario, o ancora risolvere le transazioni con le banche centrali nazionali - il tutto utilizzando la stessa moneta, che avrebbe un valore equivalente nei confronti di ciascuna valuta nazionale.
UBS aveva annunciato di stare sviluppando un prototipo di una moneta chiamata "utility settlement coin" a settembre dello scorso anno, in collaborazione con la startup londinese Clearmatics Technologies.
La compensazione, i sistemi di transazione ed altri processi costano alle banche tra i 65 e gli 80 miliardi di dollari all’anno, secondo un report del Wall Street Journal.
Uno studio ha scoperto che le banche potrebbero risparmiare in potenziale fino a 20 miliardi di dollari l’anno utilizzando una valuta di regolamentazione che utilizza un sistema blockchain.
Nuova tecnologia per un vecchio problema
Se realizzata nei tempi previsti, la nuova valuta digitale di queste quattro grandi banche sarebbe la prima valuta blockchain utilizzata ufficialmente tra le maggiori istituzioni finanziarie - ma il concetto di una valuta di regolamentazione per i rapporti tra le banche e le banche centrali non è nuovo.
Il Fondo Monetario Internazionale ha creato una propria unità monetaria nel 1969 chiamata "diritti speciali di prelievo," aka DSP o XDR.
Fino al 2009 esistevano solo solo 21,4 miliardi di XDR in essere - ma come risposta della comunità internazionale alla crisi finanziaria globale, la disponibilità è stata aumentata a 204 miliardi di XDR.
Questa nuova valuta digitale con tecnologia blockchain per le banche sarà un successo? In caso affermativo, che beneficio porterebbe ai clienti di tutti i giorni?