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Napoli: riqualificazione di Villa Medusa ma per l’utilizzo non c’è accordo
lunedì 11 settembre 2017, di
Il primo settembre la Giunta comunale di Napoli ha approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione di Villa Medusa, una struttura occupata dal 2015 da alcune associazioni ubicata sul mare nel quartiere di Bagnoli. Ha una sua storia ed è di proprietà comunale: si trova nella X municipalità di Bagnoli-Fuorigrotta: sulla Via di Pozzuoli al n. 110.
I lavori verranno eseguiti per un importo pari ad un milione di euro accedendo alla Cassa Depositi e Prestiti, somma già disposta in Bilancio proprio per il lavori di riqualificazione di questa Villa. Il Consigliere comunale di Prima Napoli Vincenzo Moretto ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Considerato tutto quanto dibattuto nel consiglio Comunale del 4 settembre 2017, a seguito dell’incendio del Campo Rom di Via Cupa Perillo, nello spirito di responsabilità istituzionale delle 10 Municipalità, e per quanto l’Amministrazione si è impegnata a predisporre la ricollocazione dei Rom in città, si sarebbe individuata Villa Medusa nella decima Municipalità, una storica struttura di proprietà comunale, donata al Comune da un privato con vincolo di destinazione pubblico ad uso sociale, abbandonata dal 2008, prima messa in vendita nel Piano di dismissione del Patrimonio a cui poi è subentrata la decisione del Comune di estrapolarla dai beni in vendita e ristrutturarla.
Le associazioni che la occupano l’hanno già dichiarata «Casa del Popolo» e vedremo come verrà utilizzata. Attualmente risulta occupata abusivamente da alcune Associazioni e Movimenti che ne reclamano l’uso come bene comune. Al riguardo Moretto è molto mirato proprio su questo aspetto:
Orbene, la “Casa del Popolo” non può non aprire le proprie porte a chi in questo momento vive un disagio ed una condizione sicuramente prioritaria rispetto ad ogni altra attività seppur esse pregevoli di considerazione.
Nel comunicato stampa della Giunta dell’1° settembre si legge che il progetto approvato è definitivo e quindi è un progetto esecutivo. Naturalmente si mette in evidenza che si tratta di un risultato che si è avuto - come si legge - “grazie al processo partecipativo messo in campo dall’amministrazione comunale, dapprima lo stabile è stato tolto dai beni alienabili e poi, scongiurata la vendita, si è passati alla decisione della sua ristrutturazione”.
Ma è non proprio tutto chiaro perché si scrive anche che è stato “un processo che ha visto il protagonismo del 10° Municipio di Napoli (Bagnoli-Fuorigrotta) e dei movimenti civici e sociali”.
Intanto bisogna dire che movimenti civici e sociali hanno fatto una occupazione. Sistema legale? Si tratta di una metodologia contemplata nel nostro ordinamento giuridico? Ciro Borriello, Assessore alle infrastrutture e al trasporto, e Carmine Piscopo, Assessore al diritto alla città nonché ai beni comuni e all’urbanistica sono stati i firmatari della Delibera che al momento non è nota ma il comunicato citato presenta la seguente dichiarazione:
“La ristrutturazione di Villa Medusa fa il paio con un’altra decisione presa dell’amministrazione comunale, ovvero con la definizione delle linee d’azione per la valorizzazione a fini sociali dei beni di proprietà comunale. Questo è un esempio concreto di un’esperienza di progettazione e realizzazione condivisa dal basso di uno spazio urbano non soggetto al mercato”.
Ok,cari Assessori. Però se si tratta di uno spazio di aggregazione aperto a tutta la comunità della decima Municipalità dove si svolgono attività socio-inclusive che come diffuso ampiamente dai media sono di una biblioteca, doposcuola e anche di attività ludico-ricreative. Spiegate perché non accogliere le indicazioni di Moretto per farne anche uno spazio a livello di abitazioni.