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Moody’s: duro colpo alla Spagna. Declassata, rischia nuovi tagli
mercoledì 19 ottobre 2011, di
MOODY’S, SPAGNA - Dopo Standard & Poor’s è il turno di Moody’s, che non è rimasta a guardare la rivale. L’agenzia ha inferto un duro colpo alla Spagna, declassandola di due gradini e indicando che il rating sovrano potrebbe essere abbassato ulteriormente nel medio termine.
L’agenzia valuta ora "A1" i titoli di stato spagnoli a lungo termine, rispetto al precedente giudizio "Aa2", strappando così alla Spagna il titolo di emittente di alta qualità, e declassandola al rango degli emittenti solidi ma suscettibli di essere influenzati da variazioni delle condizioni economiche.
Moody’s colpisce più duro delle altre agenzie, Standard & Poor’s e Fitch, le quali hanno entrambe abbassato il rating del paese a "AA-" negli ultimi quindici giorni.
L’agenzia ha motivato la decisione con il fatto che ai suoi occhi o meglio, sotto la sua impietosa lente, "la Spagna continua ad essere vulnerabile alle pressioni del mercato". Per Moody’s la crescita economica dovrebbe raggiungere appena l’1%, nella migliore delle ipotesi, nel 2012 (e non l’1,8 % come l’agenzia stimava fino a ieri), cosa che "renderà più difficile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di bilancio" del paese.
Moody’s aveva annunciato a fine luglio che prevedeva di abbassare il rating della Spagna."Da allora, ha scritto l’agenzia, le sfide di finanziamento "affrontate dagli Stati europei "così come l’incertezza che circonda i dettagli del supporto futuro per l’area dell’euro e la crescita economica nel breve termine (e quindi la probabilità una maggiore riduzione del deficit) sono aumentati anziché diminuire".
L’Agenzia fa notare in proposito che la sua decisione di abbassare il rating di Madrid, segue la sanzione nei confronti dell’ Italia (declassata di tre tacche, a "A2", all’inizio del mese) e la minaccia, sollevata il 7 ottobre, di abbassare il rating del Belgio (attualmente "Aa1").
Per quanto riguarda la Spagna, Moody’s ha mantenuto l’ "outlook negativo" Questo riflette il rischio che graverebbe sul Paese se la crisi nella zona euro dovesse aggravarsi.
Secondo Moody’s, il governo che uscirà dalle elezioni legislative del 20 novembre sarà "fermamente impegnato a continuare sulla strada del risanamento dei conti pubblici", aperto dal governo uscente guidato dal socialista José Luis Rodriguez Zapatero.
Per l’agenzia il rating della Spagna potrebbe essere "oggetto di ulteriori pressioni al ribasso" se queste attese non dovessero concretizzarsi.
Tuttavia, aggiunge, "l’attuazione di una politica credibile e rigorosa di riforme fiscali e strutturali nel medio termine, accompagnata da una soluzione convincente alla crisi nella zona euro, determinerebbe un ritorno a una prospettiva stabile" della valutazione spagnola.
Per Moody’s la forza dell’economia della Spagna nel lungo periodo non è "molto alta, ma solo nella media, pertanto il riequilibrio economico sarà lungo" per il Paese.