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Monti, Papademos: al timone per salvare Italia e Grecia dal naufragio
martedì 15 novembre 2011, di
ITALIA,GRECIA- I due nuovi ministri si preparano ad adottare ulteriori misure e a compiere nuovi e necessari “sacrifici” per raddrizzare le sorti delle due economie, quella italiana e quella greca, strapazzate dalla tempesta della crisi e vittime degli attacchi dei mercati.
Quale modo migliore per riacquistare la credibilità perduta se non piazzare due esperti economisti alla testa dell’Italia e della Grecia? A rischio naufragio, ai due paesi sarà probabilmente imposta una nuova stretta fiscale.
Il nuovo primo ministro greco, Lucas Papademos, ha annunciato davanti al Parlamento, Lunedì 14 novembre, che si renderà necessario un programma di allineamento supplementare, per strappare il paese dal marasma economico e finanziario, e scongiurare il rischio di un tracollo.
Per ridurre il deficit fiscale a circa il 9% del prodotto interno lordo (PIL) entro la fine dell’anno, Papademos ritiene fondamentale allargare la base imponibile e lottare contro i brogli e l’evasione fiscale. Secondo il primo ministro, le misure di austerità richieste dall’Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale in cambio di aiuti finanziari, hanno contribuito ad aggravare la recessione e ad aumentare la disoccupazione.
Se Lucas Papademos si è circondato di esperti, piuttosto che di politici, la settimana scorsa, durante la formazione del nuovo governo, è probabilmente nella speranza che questi possano riformare l’economia greca, in profondità.
Anche il nuovo primo ministro italiano, Mario Monti, sembra scommettere sul fatto che dei tecnocrati possano essere più “inclini” ad adottare le misure necessarie per rilanciare l’economia italiana, seppur non si possa escludere l’ingresso di politici, a cui Monti sembra lasciare aperta la porta del governo. Tra le misure al vaglio per risanare i conti pubblici, gravati dal peso dell’enorme montagna di debito, e rilanciare la crescita economica, il ripristino dell’ICI, l’imposta sulla prima casa abolita da Silvio Berlusconi e il ritorno della “temuta” patrimoniale, ovvero la tassa applicata al patrimonio dei contribuenti che, sotto il governo Amato, si era tradotta in un prelievo forzoso pari al 6 per mille sui conti correnti.
Dopo i rappresentanti dei gruppi parlamentari, Monti incontrerà oggi i partiti politici e le parti sociali, prima di presentare la sua squadra al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Per riconquistare la fiducia dei mercati, gravemente compromessa , Monti ha intenzione di attuare un programma che comporterà dei "sacrifici", come richiesto dall’Unione europea ma che, come sottolineato dallo stesso primo ministro, non sarà né lacrime né sangue.