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Monti, Catricalà, Visco: l’Italia non ha bisogno di aiuti. Chi fa da sé... (FT)
lunedì 6 agosto 2012, di
Chi fa da sé, fa per tre.
Dal Financial Times, le parole di Monti, Catricalà e Visco: l’Italia non ha bisogno di aiuti al momento. Ed essere i primi a ricorrere ai fondi europei sarebbe folle, viste le condizioni economiche del nostro paese. Pur non essendo brillanti, infatti, possono ancora considerarsi migliori di altre.
Per l’Italia sarebbe "folle" chiedere aiuto prima della Spagna
La politica italiana rassicura i mercati finanziari: il paese non ha intenzione (né bisogno) di fare richiesta per l’intervento dei fondi per il salvataggio. Almeno non prima della Spagna.
Tornando sulle affermazioni di Mario Monti riguardo alla situazione nel nostro paese, Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ha detto che per l’Italia sarebbe "folle" agire prima della Spagna.
La follia del chiedere aiuto
"Se fossimo i primi a chiedere sostegno ai fondi, gli altri ci considererebbero come folli. Le condizioni della finanza pubblica italiana sono migliori rispetto a quelle di altri paesi" ha detto Catricalà al Corriere della Sera.
Benché il governo sostenga che gli sforzi sul consolidamento fiscale e le riforme strutturali abbiano ampiamente raggiunto le "strette condizioni" imposte dalla BCE per supportare il debito italiano, i vertici di Stato ritengono che la richiesta formale di aiuto potrebbe essere politicamente dannosa, aumentando quel pericoloso sentimento anti-Europeo che aleggia in parlamento.
Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, ha detto a La Repubblica: "se i mercati si convincono che l’Euro è ormai ad un punto di svolta, e se l’Italia non abbandona la disciplina fiscale, continuando a prosegue con gli sforzi per promuovere la crescita, non ci sarà bisogno di ricorrere ad alcun fondo di salvataggio. Molto dipende da noi."
Chi fa da sé, fa per tre
Il tema del "chi fa da sé", intanto, guadagna favore in Italia. Il Premier Monti ha lanciato nuovamente lo spettro del sentimento anti-Germania ed anti-Europa che si sta sviluppando in Italia.
"Se l’Euro diventasse un fattore di divisione sull’Europa, allora le basi del progetto comunitario sarebbero distrutte. Ecco, dunque, perché il compito più importante dei governi è quello di far comprendere, alle rispettive popolazioni, la realtà della situazione, ed evitare che queste cadano in vecchi pregiudizi e schemi di pensiero" ha detto monti al Der Spiegel.
Riguardo alla possibilità delle elezioni anticipate, il Premier ha rassicurato i mercati: "come programmato, rimarrò al mio Ufficio fino all’aprile 2013 e spero di poter aiutare l’Italia a risalire dalla rovina fiscale. Soprattutto con l’aiuto degli amici europei ed in particolare della Germania".
Prima la Spagna?
Il governo spagnolo, che ha attenuato le resistenze al programma di aiuto europeo, ha detto di avere il tempo di applicare le misure necessarie per l’intervento della BCE.
"Riguarderemo i dettagli e stileremo un calendario preciso e puntuale" ha detto Luis de Guindos, ministro dell’economia spagnola.
Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: Financial Times