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Stati Uniti: ecco cosa hanno in comune Miss USA 2015, elezioni presidenziali e Donald Trump
lunedì 13 luglio 2015, di
Cosa ha in comune l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti con Miss USA, una competizione che seleziona tra le varie candidate quella più visivamente attraente con la falsa e inflazionata pretesa di “portare la pace nel mondo”?
La risposta è il magnate, uomo d’affari e star dei reality show: Donald Trump. Egli, oltre a produrre la celebre competizione che stabilisce quanto stiano bene in costume le donne americane, è anche uno dei principali candidati repubblicani per le elezioni presidenziali USA che si terranno nel 2016.
Il celebre spettacolo ha subito vari attacchi nelle recenti settimane per via dei dicorsi infervorati del suo sponsor. Trump ha infatti attaccato a più riprese l’immigrazione illegale negli Stati Uniti, accusando soprattutto i messicani non solo di rubare posti di lavoro ma anche raccontando che “stanno portando droghe, stanno portando criminalità. Sono stupratori”.
La reazione a questi commenti è stata molto forte e compagnie come Macy’s, NASCAR e NBC Universal hanno tutte smesso di intrattenere contatti economici con Trump e le sue iniziative: inclusa Miss USA.
Trump ha risposto con un richiamo alla Freddy Mercury: “the show must go on!” e ha mandato in onda il programma con Reelz Channel dopo che la NBC, dopo 11 anni, si è rifiutata di farlo.
Trump non ha neppure potuto coronare la vincitrice Olivia Jordan, dallo stato dell’Oklahoma, affermando di essere “troppo impegnato nella sua campagna elettorale”.
Forse è meglio così, dato che la nuova eletta Miss USA ha vinto anche grazie al suo commento che dichiarava che le relazioni tra le diverse etnie sono il problema più grande che gli Stati Uniti deve risolvere.
“Non abbiamo ancora risolto questo problema. Dobbiamo lavorare duro per diventare una società più integrante”
La nuova regina di bellezza USA ha ragione, considerato che il 2015 ha visto accadere negli Stati uniti casi come quello di Ferguson e neppure un mese fa l’incendio di una chiesa di afroamericani nella Carolina del Sud.
La seconda classificata a Miss USA era Ylianna Guerra, Miss Texas e figlia di due messicani, che ha definito i commenti di Trump “spiacevoli”.
Anche Jeb Bush, altro favorito contendente per le elezioni presidenziali del 2016, ha mosso delle critiche al suo ricco rivale. Bush, la cui moglie è messicana, ha dichiarato che non solo i commenti di Trump sono sbagliati ma anche che “non sono in linea con quello che pensano la maggior parte dei repubblicani”.
Ma, malgrado il boicotto di compagnie americane, il rimprovero dei media e dei membri del suo stesso partito, Trump ha assistito negli ultimi giorni a un picco nei sondaggi politici.
L’ultimo sondaggio fatto da The Economist e YouGov mettono proprio Trump al primo posto fra i candidati repubblicani con il 15% dei voti. Si tratta di ben 4 punti percentuali sopra al suo principale rivale, Bush.
Le probabilità che Trump diventi il prossimo presidente USA sono basse, quasi inesistenti. Tuttavia, il suo momentaneo successo mette in luce un problema che il GOP ha voluto evitare di recente, ovvero quello dell’immigrazione.
Secondo le ultime stime, gli Stati Uniti ospitano 12 milioni di immigrati illegali e le misure messe in atto dall’amministrazione di Obama non hanno fatto altro che favorire l’incremento di questi numeri.
Trump attira quella percentuale della popolazione scettica riguardo la capacità di Washington di gestire il paese, ma anche chi è spaventato dall’immigrazione cade vittima della sua retorica.
Una cosa è sicura però: Trump non propone in alcun modo la pace nel mondo.