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Metro C Roma, il 30 aprile aperte al pubblico le stazioni fino a Lodi

mercoledì 29 aprile 2015, di Stefania Manservigi

Giovedì 30 aprile saranno aperte al pubblico che le volesse visitare le stazioni Mirti, Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto e Lodi ossia le 6 stazioni della Metro C di Roma che ancora non sono state aperte.
Le visite saranno possibili dalle 12 30 alle 19 30; in ogni stazione saranno presenti tecnici e progettisti che saranno disponibili a illustrare le caratteristiche del progetto e a fornire tutte le informazioni a chi fosse interessato.

Metro C, oltre ad apertura ci sarà l’avvio dei collaudi?
Il 30 aprile sarà una giornata importante per il destino della Metro C perché, oltre all’open day che coinvolgerà le 6 stazioni della linea ancora non aperte, è prevista la consegna delle opere a Roma Metropolitane per l’avvio dei collaudi dopo qualche mese di ritardo rispetto a quelli che erano i programmi iniziali.
Ciò che si chiedono i cittadini, a questo punto, è quando verranno ufficialmente aperte le stazioni della Metro C ad oggi ancora chiuse. A tal proposito, sembra che l’apertura potrebbe avvenire prima di settembre realizzando in questo modo il progetto di collegare il centro di Roma alla periferia.

Metro C, le date dell’apertura. San Giovanni non prima del 2016
Qualche giorno fa, durante la presentazione alla stampa delle stazioni tra Centocelle e Lodi, erano state ipotizzate le date di apertura dell’intera linea che, ad oggi, copre la tratta Pantano – Centocelle.
Il Presidente di Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè, aveva quindi annunciato l’apertura della tratta Centocelle – Lodi tra fine giugno e metà luglio.
Rinviata a metà 2016 l’apertura della stazione di San Giovanni.

Metro C, non si placano le polemiche
Nonostante le ultime notizie incoraggianti, non si placano le polemiche che investono la Metro C di Roma. In particolar modo ad essere contestato è il fatto che Roma Metropolitane non avrebbe accolto molte delle richieste avanzate dai cittadini durante gli ultimi incontri di progettazione partecipata; ad essere stato posto all’attenzione di Roma Metropolitane sarebbe stato l’utilizzo di troppo cemento e il pessimo lavoro realizzato nelle aree sovrastranti.
Un esempio di quello che intendono gli abitanti parlando di cattivo lavoro è rappresentato dalle uscite di piazza dei Mirti e di piazzale delle Gardenie per le quali era stata prevista la tamponatura in vetro e che invece sono state realizzate in travertino. In questo caso la scelta ha creato malcontento sia negli abitanti e sia nei negozianti che hanno paura che le loro attività possano essere oscurate.
Inoltre per Piazza dei Mirti il Comitato Centocelle Storica aveva chiesto una fontana e attraversamenti pedonali sicuri, richieste che non sono state esaudite.

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