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Merkel sempre più euroscettica? Cambia la retorica: Bruxelles è parte del problema
venerdì 28 giugno 2013, di
Fino ad un anno fa, la voce della Cancelliera Tedesca Angela Merkel era quella che più di tutte si elevava sopra la necessita di una "maggiore Europa". Ma oggi, ad una manciata di mesi dalle elezioni in Germania, la retorica della Cancelliera sembra essere completamente cambiata e più allineata con il pensiero euro-scettico. A sottolinearlo, in due analisi distinte, sono Steen Jakobsen di Saxo Bank e il Der Spiegel.
Steen Jakobsen: Merkel e la retorica del Nein
Secondo l’analisi di Sten Jakobsen, capo economista Saxo Bank, la retorica della Cancelliera Merkel rivela, soprattutto negli ultimi periodi a ridosso delle elezioni, un nuovo aspetto, decisamente più allineato al pensiero euro-scettico che caratterizza anche la Bundesbank.
Ciò appare evidente soprattutto se si pensa all’opposizione tedesca dimostrata alla Commissione Europea e nel caso dell’adesione della Turchia all’Unione Europea. La retorica della Merkel è passata dallo stile "Ya, Bitte" a quella del "Nein, Danke" sottolinea Jakobsen, notando per altro come le imminenti elezioni in Germania (il prossimo 22 settembre) saranno un elemento catalizzatore per il futuro dell’Eurozona e della moneta unica.
L’Euro sopravviverà, conclude Jakobsen, ma è quasi certo che il futuro della zona Euro prenderà una strada diversa rispetto a quella che possiamo immaginare oggi.
Der Spiegel: il volta faccia della Cancelliera Merkel
Titola un recente articolo del Der Spiegel: "La Cancelliera Merkel gela sull’integrazione Europea".
Da sempre, scrive il giornale, i conservatori tedeschi supportano la causa dell’integrazione Europea, ma negli ultimi periodi Angela Merkel sembra voler frenare questo processo. "Bruxelles, ritiene la Cancelliera, è diventato parte del problema".
Ad un summit a Vienna della scorsa settimana, la Cancelliera ha dato l’impressione ai suoi stessi colleghi conservatori di essere diventata euro-scettica. Anche per la Merkel c’è troppa Europa?
Secondo quanto riportato dal giornale tedesco, la Merkel è ormai giunta alla conclusione che Bruxelles sia parte integrante del problema, anziché della soluzione, alla crisi dell’Euro.
La Cancelliera vorrebbe vedere che la Commissione Europea, in particolare il presidente José Manuel Barroso, facesse più leva sui paesi indebitati del Sud Europa affinché si affrontino le riforme necessarie e i bilanci vengano mantenuti sotto controllo. Al contrario, Barroso è tra il coro di voci contro l’austerità, ormai giunta al limite. Der Spiegel, 25 giugno 2013
Ma lo scetticismo della Merkel è anche dettato da questioni di interesse personale. Uno degli effetti della crisi, infatti, è stato quello di aumentare considerevolmente il suo potere. La sua voce, fosse soltanto perché rappresentativa dell’economia più forte dell’Eurozona, risuona più in alto delle altre. E dunque, perché la Cancelliera Tedesca dovrebbe condividere il proprio potere con altri?
Non è certo un caso, sottolinea il Der Spiegel, che la Merkel sia tra gli oppositori all’elezione diretta del presidente della Commissione: se fossero gli elettori a decidere, i governi avrebbero poco da dire al riguardo. Ed è proprio questa posizione, conclude il giornale, che la metterà alle strette col suo partito (CDU).
Il partito conservatore tedesco mostra un certo disappunto nella poca ambizione Europea mostrata dalla campagna elettorale.
Non è sufficiente dire che l’Europa deve uscire più forte dalla crisi. Il CDU deve anche spiegare in che modo intende raggiungere l’obiettivo. Polenz, esperto di politica estera CDU
Il partito della Cancelliera vuole sapere qual è il destino della Germania e dell’Europa nei progetti del suo leader, ma a quanto pare la Merkel preferisce non rispondere.