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Mediobanca: ridotta soglia decadenza, ok Bollorè per 8% e risultati semestrali
mercoledì 19 febbraio 2014, di
L’assemblea di Mediobanca, nella riunione odierna ha preso alcune importanti decisioni:
- ha approvato la riduzione dal 30% al 25% della soglia minima vincolata all’Accordo al di sotto della quale lo stesso decade;
- ha accordato a Financière du Perguet (gruppo Bolloré) la facoltà di aumentare la partecipazione vincolata all’Accordo dal 6,0% all’8,0%, cioè sino a n. 68.890.337 azioni;
- ha confermato i componenti del Comitato Direttivo: Angelo Casò (Presidente), Tarak Ben Ammar, Gilberto Benetton, Vincent Bolloré, Ennio Doris, Federico Ghizzoni, Giampiero Pesenti, Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera;
- ha esaminato i risultati semestrali societari.
Come illustra la seguente immagine, il patto di sindacato di Mediobanca raccoglie fino a oggi, poco più del 30% del capitale e con l’incremento della quota di Bolloré si porterebbe poco sopra il 32%.
Risultati semestrali
Di seguito il comunicato stampa con i dati semestrali pubblicati da Mediobanca. In un semestre caratterizzato da un quadro congiunturale ancora difficile e da una crescente attenzione alla qualità degli attivi (AQR), il Gruppo Mediobanca raddoppia l’utile netto a 305m (124m), rafforza i coefficienti patrimoniali (CT1 all’11,9%) ed i livelli di copertura delle attività deteriorate (al 46%)
- Lo stato patrimoniale evidenzia: Provvista in crescita a 53,3mld (+4%): con nuova raccolta per circa 5mld il programma annuale di emissioni risulta quasi completato, con un profilo delle scadenze obbligazionarie bilanciato ed allungato;
Impieghi in calo a 32,3mld (-4%) – pur in presenza di una significativa nuova produzione (erogato RCB +11% a 2,7mld, erogato CIB nel semestre a 2mld) - a causa di rimborsi corporale anticipati; Smobilizzo di partecipazioni azionarie per €512m con realizzo di utili per €152m; Tesoreria in aumento a 25,2mld (+8%), pari a circa il 40% del totale degli attivi
B2.5 CT1 in crescita al 11,9% (11,7% a Giu.13) - Il conto economico evidenzia: Margine di interesse in rialzo del 3% (a 535m) per la positiva diversificazione tra retail (RCB +10% a 377m) e corporate (CIB -7% a 140m); Commissioni in recupero rispetto al primo trimestre (108m contro 84m) per la ripresa del comparto capital market; Ricavi da tesoreria contenuti (17m contro 112m) ma compensati dall’accresciuto apporto del PI (a 245m da una perdita di 33m) che beneficia delle cessioni azionarie e dei maggiori utili di Ass. Generali; Costi in calo per il terzo anno consecutivo (-1%), in particolare del personale (-8%); Costo del rischio in crescita a 184bps per le perduranti difficoltà di imprese e famiglie, la cessione di talune posizioni corporate nonché l’aumento del livello di copertura delle attività deteriorate (al 46%).
