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Giordania: attentato ISIS al campo profughi. Ecco cosa è successo

mercoledì 22 giugno 2016, di Sara Catalini

Giordania: attacco ISIS nel Medio Oriente. L’ISIS colpisce il campo profughi di Rukban.

La Giordania, Stato membro della coalizione internazionale nella lotta all’ISIS, ha dichiarato zone militari chiuse le sue regioni di confine con la Siria e l’Iraq a seguito dell’attentato suicida che ieri ha ucciso sei soldati e ferito 14 persone alle 05:30 AM (ora locale).

Con tutta probabilità dietro l’attacco terroristico, partito dal territorio siriano nei pressi di un campo profughi a Rubkan, c’è l’ISIS. Decine le persone che hanno partecipato stanotte ad una veglia nella capitale, Amman, in memoria delle vittime.

L’attacco è avvenuto nella serata di martedì, il primo del suo genere da quando è esploso il conflitto in Siria nel 2011. Si è verificato due settimane dopo che cinque agenti dei servizi segreti giordani sono stati uccisi da un uomo armato che ha preso d’assalto l’ufficio della direzione generale dell’intelligence ad Ain el-Basha nei pressi del campo profughi palestinese di al Baqa’a.

Attentato in Giordania: cosa è successo?

Un camion pieno di esplosivo si è diretto ad alta velocità oltre il confine dalla Siria ed è esploso accanto ad una postazione militare giordana. L’esercito ha diramato un comunicato in risposta ai fatti sancendo un nuovo ordine da far entrare subito in vigore:

"Qualsiasi veicolo e del personale che si muove all’interno di queste aree senza previo coordinamento da oggi sarà trattato come obiettivo nemico e affrontato con fermezza e senza indulgenza".

Alcune fonti interne al ministero dell’interno hanno rivelato che da mesi c’erano avvertimenti e che i militanti dello Stato Islamico si nascondevano tra i siriani bloccati alle frontiere.

Attentato in Giordania: il campo profughi di Rukban

Rukban è una zona desertica a 330 chilometri a nord-est dalla capitale Amman, punto di snodo dove i rifugiati in fuga dalla violenza in Siria e in Iraq possono ottenere l’ingresso in Giordania. Oltre 70.000 persone sono attualmente bloccate in questa zona remota del deserto e la loro sopravvivenza dipende dalle consegne giornaliere da parte dell’esercito giordano. Dopo gli eventi di ieri il ministero ha dichiarato sospesi gli aiuti umanitari ai rifugiati della zona, che verranno passati al vaglio dalle forze armate giordane.

Rukban è una zona militare lontana da ogni centro abitato e comprende un tratto di tre chilometri di banchine costruite un decennio fa per combattere il contrabbando. Il confine è pesantemente sorvegliato da pattuglie e droni. La popolazione del campo è cresciuta dallo scorso anno in concomitanza con i combattimenti in Siria.

Attentato in Giordania: l’aiuto ai rifugiati, tra luci e ombre

La Giordania è da sempre un grande beneficiario di aiuti esteri visti i suoi sforzi per sostenere i rifugiati, ma il Paese ha attirato molte critiche da parte degli alleati occidentali date le condizioni precarie di vita in cui versano i profughi di Rakban.

E’ emerso che all’interno dei campi la situazione è disastrosa soprattutto per l’assenza di aiuti medici, cosa che ha causato diversi morti tra i rifugiati stando ai dati delle organizzazioni internazionali.

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