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Matteo Renzi: “Le larghe intese? Una messinscena”. Ed intanto continua la campagna elettorale 2.0
venerdì 24 maggio 2013, di
È ovunque Matteo Renzi e parla di tutti. Dal PD al Presidente della Repubblica, da Grillo al Governo Letta, non risparmia praticamente nessuno.
E se sembra aver cambiato idea sul proprio partito “Il PD non è da rottamare”, continua comunque a criticare alcune delle scelte prese sia in passato che allo stato attuale: “troverei ingiusta una legge che escludesse Grillo dalle elezioni”.
Ed intanto, dopo aver rifiutato la proposta di recitare in un film di Tinto Brass, spunta l’ipotesi docu-film su di lui ad opera del regista calabrese Giuseppe Petitto che aveva già girato per il sindaco di Firenze lo spot per le Primarie.
Insomma, Matteo Renzi le sta provando tutte per mettere in atto una campagna elettorale diversa. Una campagna rivolta soprattutto i giovani e che mira ad attrarli utilizzando i mezzi di comunicazione più in voga: giornali di gossip, TV, foto posate, social network.
Una campagna elettorale 2.0, al passo coi tempi e che sia capace di mettere in luce non solo il politico, ma anche il personaggio.
Se confrontiamo l’operato di Renzi con quello di Beppe Grillo, ci rendiamo conto di quanto profonda sia la distanza tra i due. Il secondo sfugge dai giornali e dalle tv, li critica, non si fida e a volte li sfida; il primo li sfrutta a tutto tondo, cercando di utilizzarli per attrarre un pubblico di massa e attirare più consensi. E a quanto pare, ci riesce benissimo.
Il suo fotoservizio su Chi in giubbotto di pelle mentre imita Fonzie è già diventato un cult, tanto che lo stesso leader dei 5 Stelle gli ha già affibbiato un nuovo soprannome: “Renzie”. Una presa in giro degna dei suoi migliori spettacoli, ma che senza dubbio si confà al gioco dell’ex Rottamatore. Vuole far parlare di sé e sa benissimo come farlo.
Ieri Matteo Renzi ha parlato ai microfoni di Radio Capital, una delle preferite dai giovani perché trasmette musica Rock a tutte le ore e mantiene su di sé quell’alone “radical chic” tanto in voga al momento.
Un’altra mossa che si allinea perfettamente all’interno di quella campagna elettorale 2.0 di cui si parlava prima.
Le Parole di Renzi
Ha trattato molti argomenti Matteo Renzi, utilizzando quel modo secco e quelle frasi ad effetto che nel corso di questi mesi abbiamo imparato a conoscere.
E se ci va un po’ più leggero sul PD:
Il Pd ha perso la possibilità di vincere le elezioni, che è una cosa grave, ma non lo definirei rottamato. Bisogna che però capisca la lezione arrivata dal risultato elettorale. E’ ancora pieno di tanta gente che ha passione”,
diverse sono le parole che utilizza sul Governo Letta, parole che suonano quasi come un’avvertimento:
"Se sta lì e fa le riforme vere, come sul bicameralismo perfetto, se dura un anno in più va benissimo. Bisogna che lo faccia. Ma se dura un anno in più e non fa niente, è un problema perché oggi c’è un sistema un po’ strano, con destra e sinistra che fanno finta di litigare e poi fanno sempre le intese, una messinscena.”
Ecco cosa sono le larghe intese per lui, una messinscena, l’ennesimo giochino messo in atto dai nostri politici per rimanere attaccati alle poltrone e rinviare il cambiamento. Quel cambiamento che potrebbe essere rappresentato da lui.
Renzi vs. Grillo
Non risparmia neanche Beppe Grillo. I due, negli ultimi mesi, non se le sono certo mandate a dire, ed oggi Renzi si dice disposto al confronto:
“Non ci siamo beccati, peccato, perché prima o poi un bel confronto lo vorrei fare. In streaming, via facebook, via twitter dove vuole lui, possibilmente, faccia faccia e dicendosi le cose che vanno dette.”
Il problema, secondo il sindaco di Firenze è che:
“Grillo scappa, non mi pare averlo mai visto accettare un confronto”.
Il leader del Movimento 5 Stelle dal canto suo se la ride e sul suo blog parla “dell’ignoranza del giovane Renzie” che non sa che una legge sull’ineleggibilità di Berlusconi esiste già dal 1957.
Insomma che Renzi si stia preparando alle prossime elezioni ormai sembra chiaro, che stia riuscendo ad attrarre su di sé sempre più consensi anche. Ma riuscirà il giovane sindaco a superare la sfiducia che gli italiani hanno maturato nei confronti del PD e a sconfiggere due vecchie volpi come Berlusconi e Grillo?
L’impresa è ardua, ma diciamocelo, nessuno dei due potrebbe indossare un “giubbotto alla Fonzie” con la stessa disinvoltura.