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Marò: India dice No, Gentiloni fa la voce grossa, Napolitano sdegnato

mercoledì 17 dicembre 2014, di Vittoria Patanè

Di fronte a un atteggiamento così grave" delle autorità indiane "il governo si riserva i passi necessari a partire dall’urgente richiamo per consultazioni dell’ambasciatore italiano a Nuova Delhi" anche se "non si tratta di rottura delle relazioni diplomatiche".

Queste le parole del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Duro il commento
di Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera europea, che evidenzia come la decisione della Corte Suprema indiana sui marò Latorre e Girone "delude le aspettative per una soluzione di comune accordo attesa da lungo tempo" ed "può incidere sulle relazioni Ue-India e sulla lotta globale contro la pirateria in cui l’Ue è fortemente impegnata".

"Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione". L’annuncio del ministro della Difesa Roberta Pinotti dal salotto di ’Porta a Porta’ chiude una giornata frenetica sulla questione dei marò.

Ai ministri italiani si aggiunge anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che dopo il no dell’India alle istanze presentate da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha fatto sapere di essere "molto contrariato".

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