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MPS chiude 400 filiali e licenzia 1541 dipendenti, ma la borsa festeggia la trimestrale. Titolo sugli scudi
mercoledì 15 maggio 2013, di
Ormai è ufficiale. Per rimediare ai danni di un’ex dirigenza rivelatasi inaffidabile e disonesta e che ha portato la banca più antica d’Italia alla rovina, i nuovi vertici di MPS hanno deciso di portare a termine un progetto di razionalizzazione dei costi, che prevede il taglio di 400 filiali e quasi 1800 posti di lavoro, allo scopo di salvare il salvabile.
Ed intanto le indagini della Procura di Siena continuano, portando a galla sempre nuovi retroscena. Gli affari Alexandria e Santorini sembrano ormai solo la punta di un iceberg che di giorno in giorno accresce sempre più le proprie dimensioni.
L’inchiesta degli inquirenti si starebbe concentrando adesso su strani movimenti di denaro da una filiale della banca all’altra, compiuti negli anni scorsi (nel 2009 per la precisione), allo scopo di arginare i controllo degli organismi di vigilanza e cioè: Banca d’Italia, Antitrust e Consob. Questo è quello che pensano i magistrati dopo aver ascoltato alcune intercettazioni in loro possesso. Insomma la brutta vicenda MPS sembra non avere mai fine.
Ma intanto arrivano anche alcune buone notizie: Monte dei Paschi ha pubblicato oggi i risultati della trimestrale. Nonostante le perdite ci siano, esse si sono rivelate minori rispetto alle attese e la cosa sembra piacere ai mercati. Su Piazza affari infatti le azioni dell’istituto guadagnano quasi l’8%.
Razionalizzazione
I nuovi vertici della Banca Monte dei Paschi di Siena hanno deciso. Per sopperire alle perdite causate dalla cattiva gestione precedente (i derivati Alexandria e Santorini e l’acquisizione di Antonveneta, per intenderci) metteranno in atto un piano di razionalizzazione dei costi.
Il progetto prevede che, entro settembre, l’istituto chiuda 400 filiali in tutta Italia. Da sottolineare il fatto che il piano industriale previsto in precedenza, indicava come termine ultimo per attuare le chiusure il 2015. Si anticipa quindi e pure di parecchio.
Lo ha comunicato stamattina lo stesso Fabrizio Viola, amministratore delegato della banca, durante la conferenza per l’annuncio della trimestrale 2013.
Licenziamenti
Le conseguenze di questa chiusura ricadranno ovviamente sui dipendenti. 1541 sono già usciti dal gruppo nel primo trimestre dell’anno in corso e altri 225 faranno la stessa fine entro un mese. Le assunzioni? Solo 13.
Viola ha quindi fatto sapere che sul fronte occupazionale, quasi il 60% dei target previsti dal progetto di razionalizzazione sono già stati raggiunti.
La trimestrale e la reazione della borsa
Come abbiamo già detto, stamattina, a mercati chiusi, sono stati diffusi i risultati del primo trimestre 2013 che registrano una perdita di 100,7 milioni euro.
Nonostante l’ingente cifra il dato non viene però considerato negativo dai mercati. Perché? Perché le stime erano di gran lunga peggiori. Gli analisti infatti avevano preannunciato un rosso da 154 milioni, quasi mezzo milione in più del risultato reale.
Parlando della situazione patrimoniale, al 31 marzo 2013, la banca ha raccolto 246 miliardi, scendendo su base annuale del 9,8% e su base trimestrale dell’1,6%. Meglio i coefficienti, che registrano risultati migliori rispetto alla fine dell’anno passato, grazie a 4 miliardi di Monti Bond: il Core Tier 1 Monte dei Paschi raggiunge quota 11,1%, il Tier 1 Ratio all’11,8% e il Total Capital Ratio al 16,3%.
I risultati della trimestrale e il piano industriale che sta andando in porto hanno quindi reso felici gli investitori che premiano in borsa il titolo MPS. Le azioni della banca infatti sono in rialzo da tutto il giorno e attualmente si trovano a +7,36% con un valore di 0,2275 euro.