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M5S: assunti parenti come assistenti. Scoppia il caos nel Movimento

martedì 5 novembre 2013, di Vittoria Patanè

È caos all’interno del Movimento 5 Stelle. Dopo anni di critiche nei confronti della casta, dei suoi vizi e delle sue nefandezze, alcuni grillini dimostrano di essersi facilmente adattati a quelle abitudini tante volte denunciate e biasimate negli altri partiti politici.

Hanno sempre affermato la loro diversità, hanno sempre ribadito la loro estraneità nei confronti di tutti quei meccanismi di corruzione e connivenza che hanno portato l’Italia nel baratro, hanno sempre sostenuto principi come meritocrazia e giustizia, ma stavolta ci sono cascati anche loro.

I fatti

Due senatrici del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi e Vilma Moronese, avrebbero assunto come assistenti personali dei parenti. La prima ha scelto la figlia del proprio fidanzato, la seconda il compagno, scatenando l’ira funesta dei colleghi grillini che non ci stanno ad essere associati a tali condotte, dopo anni di dura battaglia contro qualsiasi forma di nepotismo e prevaricazione.

La riunione

“Hanno infangato il lavoro del Movimento” è stato il commento unanime dei pentastellati.

Urla, accuse e critiche hanno caratterizzato l’odierna riunione dei senatori 5 Stelle. Vilma Moronese ne è uscita piangendo, dopo aver cercato, insieme alla collega, di difendersi come poteva.

La tesi delle due senatrici sarebbe quella di non aver violato il regolamento interno, dato che i parenti assunti non sarebbero conviventi:

«Per gli assistenti personali, il Movimento Cinque Stelle non ha stabilito nessuna norma interna se non quella prevista dal Senato, che prevede che non vengano assunti familiari, conviventi, parenti o affini»,

ha affermato Barbara Lezzi nel corso della riunione, ma le risposte dure dei grillini non si sono fatte attendere:
“Allora devo divorziare per poter assumere anch’io la mia compagna?”
ha chiesto sarcastico un Senatore 5 stelle.

La senatrice Lezzi inoltre ha sottoscritto in passato il codice etico dei parlamentari grilli che, per situazioni come queste, prevede:

Mi impegno a utilizzare sempre un criterio meritocratico nella selezione di qualsiasi posizione o incarico di competenza mia o del futuro gruppo parlamentare, utilizzando dove possibile un bando pubblico che preveda la massima trasparenza sui nomi e sui Curriculum dei candidati e dei criteri di scelta adottati. Mi impegno inoltre a non selezionare o far selezionare per tali posizioni i miei parenti o affini fino al quarto grado.

Ricordiamo inoltre che erano 20.000 i candidati che avevano inviato il loro Curriculum Vitae al sito del Movimento per ricoprire questa posizione.

Insomma il regolamento interno è stato violato eccome, la figuraccia c’è stata e, stavolta, è stata pure bella grossa. Cosa decideranno di fare adesso i grillini?

Adesso il seggio delle due senatrici appare in pericolo. In passato i leader del Movimento hanno epurato i loro rappresentati per motivi molto meno gravi di questo. Per adesso Beppe Grillo tace, ma siamo sicuri che la sua reazione non si farà attendere.

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