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Legge di Stabilità 2013, novità: tasse, esodati, PA, cuneo fiscale, ricerca e sociale

lunedì 12 novembre 2012, di Daniele Sforza

Si discute ancora sulla Legge di Stabilità 2013: andiamo ad approfondire le ultime novità in merito, come il fondo taglia tasse e quello per gli esodati, ma anche sui fondi per la ricerca e per il sociale e sulla pubblica amministrazione figurano importanti aggiornamenti.

Fondo taglia tasse

La Commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera a un emendamento della Legge di Stabilità 2013 relativo al fondo taglia tasse: quest’ultimo si arricchirà da entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, dalla riduzione degli sconti fiscali e dal calo degli spread.

Va subito precisato però che al momento è impossibile calcolare quanti soldi entreranno nel fondo riservato al calo delle tasse: la quantificazione del fondo potrà essere fatta solo a livello annuale, una volta che si saprà il conteggio delle entrate derivanti prevalentemente dalla lotta all’evasione fiscale.

Inserito inizialmente da Mario Monti e Vittorio Grilli, il fondo taglia tasse era previsto solo dal 2014, poiché per il 2013 si sono già spesi 10 miliardi di euro, visto che i fondi prelevati dall’Agenzia delle Entrate sono già stati utilizzati. Per questo motivo, l’aspetto del fondo taglia tasse risulta un po’ controverso, in quanto si prevede che le cifre che il Fisco dovrà recuperare siano molto più ampie di quelle prelevate negli ultimi anni, e dunque alla fine resta solo un grande punto interrogativo su quanto il fondo taglia tasse possa davvero assolvere pienamente (sulla quantificazione lasciamo ai posteri l’ardua sentenza) alla sua funzione originaria.

Esodati

Sul fronte esodati, invece, si continua a discutere su come proteggere un numero maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto. Anche sotto quest’aspetto la situazione risulta controversa: dopo il nulla di fatto concluso durante la riunione tra Governo e maggioranza alla Camera e dopo l’ennesimo altolà della Ragioneria Generale dello Stato, che ha comunicato l’insufficienza delle risorse, si sta ancora cercando una soluzione.

Di fatto, l’emendamento depositato sabato scorso da Renato Brunetta (Pdl) e Pierpaolo Baretta (Pd), sta rallentando la riscrittura definitiva della Legge di Stabilità e il nodo esodati sembra il più complesso da risolvere. La soluzione è già pronta per i primi 130.000 esodati, ma il numero di persone appartenenti a questa categoria è molto più ampio da soddisfare. L’emendamento depositato sabato scorso ha infatti previsto come soluzione quella di finanziare gli interventi riservati alla salvaguardia dei nuovi lavoratori attraverso le risorse già iscritte a bilancio per tale finalità ma che debbano risultare inutilizzate. Ma i fondi non ci sono, come ha rivelato la Ragioneria di Stato, e la copertura finanziaria risulta insufficiente.

Pubblica Amministrazione

E’ stata invece approvata la modifica alla Legge di Stabilità 2013 per quanto riguarda l’acquisto di mobili e arredi per la Pubblica Amministrazione: la modifica prevede che il tetto del 20% sugli acquisti di mobili e arredi, per il biennio 2013-2014, verrà messo in rapporto a una media in cui verrà calcolata anche la spesa del 2010. Il tetto del 20% si applicherà esclusivamente agli uffici pubblici inclusi nel conto economico della Pubblica Amministrazione e gli acquisti saranno approvati solo nel momento in cui risultino funzionali alla riduzione delle spese legate alla conduzione degli immobili. Il monitoraggio sarà riservato al collegio dei revisori dei conti o all’ufficio centrale del bilancio.

Fondi per la ricerca e riduzione del cuneo fiscale

Tra le ultime novità relative alle modifiche della Legge di Stabilità 2013 si annoverano anche un fondo destinato alla ricerca e la riduzione del cuneo fiscale.
Le risorse deriveranno dal Fondo Giavazzi, ovvero risultano provenienti "dalla progressiva riduzione degli stanziamenti di parte corrente e di conto capitale iscritti in bilancio destinati ai trasferimenti e ai contributi alle imprese".

Buone nuove dunque per le piccole e medie imprese, soprattutto per quelle che da tempo cercano un sistema di incentivazione che permetta loro di recuperare una buona parte di investimenti nel settore ricerca e sviluppo.

Le risorse derivanti dal fondo Giavazzi andranno perciò ad agevolare anche la riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra salario lordo che paga l’impresa e il salario netto che percepisce il lavoratore. La riduzione del cuneo fiscale sarebbe dunque destinata a far crescere la produttività del Paese, attraverso una conseguente crescita del Pil e dei posti di lavoro.

Fondo per il sociale

E’ stato inoltre proposto un Fondo per il sociale da 900 milioni di euro. I soldi sarebbero così ripartiti:

 Fondo per le politiche sociali: 300 milioni;

 Fondo per le non autosufficienze: 200 milioni;

 L’Aquila: 35 milioni;

 Interventi di varia natura dedicati a istruzione, sport, servizio civile, assistenza: 365 milioni.

A questi sono poi da aggiungere 40 milioni di euro in più da investire per "interventi in conto capitale da realizzare in territori colpiti da calamità naturali".

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