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Grecia: le sette riforme annunciate da Tsipras e Varoufakis

domenica 8 marzo 2015, di Felice Di Maro

La nuova riunione dei ministri dell’Eurozona di lunedì 9 marzo a quanto pare non potrà fare progressi decisivi sullo sblocco degli aiuti alla Grecia perché i tecnici della ex Troika (Ue, Bce e Fmi) che devono valutare le riforme sarebbero ancora fermi perché Tsipras chiede una trattativa politica sollecitata anche con diverse telefonate a Juncker, Presidente della Commissione europea.

La lettera del ministro delle finanze Yanis Varoufakis al presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem con i dettagli delle prime sette riforme è stata resa nota ma luci ed ombre stanno preparando questa nuova riunione dei ministri delle finanze dell’area euro di lunedì a Bruxelles. Si tenga conto che la Grecia non potrà accedere alle operazioni del quantitative easing della Bce che proprio lunedì partiranno perché i suoi bond hanno rating, bbb- che è negativo e non possono essere acquistati.

Tsipras chiede una svolta politica per alleggerire il debito dellla Grecia in quanto con l’Intesa Grecia-Ue del 20 febbraio si sta realizza solo l’estensione temporale di quattro mesi e non altro.

Cosa farà l’Unione europea?

Troverà un modo per nuovi finanziamenti?

Attualmente soltanto le procedure ELA possono essere attivate dalla Bce ma si tratta di una liquidità di emergenza e non può durare a lungo.

Ha quindi importanza notevole la lettera di Varoufakis al Presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem con i dettagli delle prime sette riforme sulle quali la Grecia intende essere giudicata.

Saranno ritenute valide dall’Eurogruppo?

Se saranno accettate almeno una parte della prossima tranche di aiuti che ammonta in totale a 7 miliardi, sarà possibile recuperare e almeno per qualche miliardo per le scadenze di marzo: rimborso di 1,5 miliardi al Fmi.

Varoufakis nella lettera scrive: "Vi prego di notare che il governo greco vorrebbe che ogni nuovo accordo prenda la forma di un Contratto per la ripresa e la crescita dell’economia greca". Chiede anche che gli incontri con le "istituzioni" [la ex Troika] avvengano a Bruxelles. Chiaramente chiede di archiviare le vecchie procedure della ’troika’ che fino alle elezioni del 25 gennaio scorso sono state attive in Grecia.

In sintesi le sette riforme:

Primo punto istituzione di un ’Consiglio fiscale’,e un’autorità di vigilanza indipendente già prevista da una legge del giugno 2014 che deve monitorare la politica fiscale del governo e fornire previsioni economiche e piano di ’spending review.

Secondo punto: legge di bilancio, la cui stesura sarà più lineare con introduzione di tetti di spesa e con meccanismi correttivi per i vari comparti della pubblica amministrazione, che potrebbe essere sottoposti a piani pluriennali di riduzione della spesa.

Terzo punto: lotta all’evasione fiscale e in particolare l’Iva con agenti delle tasse provvisori con contratti di due mesi al massimo che potranno essere reclutati tra gli studenti, le casalinghe e persino tra i turisti.

Quarto punto: crediti fiscali non riscossi che ammonterebbero a 76 miliardi di euro, solo 8,9 dei quali sarebbero pero’ riscuotibili; si propone la creazione di uno schema di incentivi che consenta di recuperare il più rapidamente possibile quanto dovuto all’erario dai cittadini greci.

Quinto punto: tasse per i servizi di scommesse e giochi d’azzardo online, dai quali sara’ possibile ricavare mezzo miliardo di euro all’anno attraverso un’imposta fissa dall’importo minimo di un milione di euro per operatore da pagare il primo trimestre di ogni anno fiscale.

Sesto punto: lotta alla burocrazia da attuare accelerando la digitalizzazione della pubblica amministrazione e introducendo norme che impediscano a un’amministrazione di chiedere ai cittadini documentazioni delle quali sono già in possesso.

Settimo punto: adozione di misure immediate per affrontare la crisi umanitaria: Ai più poveri verranno forniti buoni pasto, elettricità gratis per chi si è visto tagliare i fili per morosità e agevolazioni per gli affitti; il costo stimato di queste misure è pari a 200 milioni di euro che andranno recuperati interamente attraverso tagli alla spesa pubblica per rendere i provvedimenti "fiscalmente neutri" come chiesto dall’Eurogruppo.

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