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Le cellule staminali rigenerano il cuore: speranza per le persone colpite da infarto

venerdì 2 maggio 2014, di Paola D’Andrea

L’incredibile scoperta – che dà speranza, soprattutto a quei pazienti colpiti da infarto o da altre patologie cardiache che provocano il danneggiamento del tessuto cardiaco – arriva da una ricerca americana, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, condotta da un team di ricercatori dell’Università di Washington.

In particolare, la ricerca si è svolta utilizzando cellule staminali embrionali umane – su un gruppo di scimmie - per riparare il tessuto cardiaco danneggiato da infarto, i risultati sono stati stupefacenti.

Lo scopo dello studio era quello di verificare l’efficacia delle cellule staminali per risolvere il danneggiamento del tessuto cardiaco in seguito a infarto del miocardio, che provoca un significativo rallentamento del cuore nel pompare sangue, e che si rivela essere quello più comune.

I ricercatori hanno iniettato – due settimane dopo l’attacco cardiaco, durato novanta minuti - un milione di cellule staminali.
Nelle settimane successive, gli scienziati hanno osservato che le cellule staminali si erano infiltrate nel tessuto danneggiato e maturando hanno iniziato a sviluppare nuove fibre muscolari.

Il fatto straordinario è che nuove fibre muscolari battevano in sincronia con il cuore!!!! diventando, quindi, parte integrante del muscolo cardiaco.
Come ci spiega il dottor Charles Murry, coordinatore dello studio e professore di patologia, bioingegneria e medicina presso l’Università di Washington:

“Prima di questo studio non era noto se fosse stato possibile produrre un numero sufficiente di queste cellule e utilizzarle con successo per riparare i cuori danneggiati in un grande animale le cui dimensioni e la fisiologia del cuore sono simili a quello del cuore umano”.
I ricercatori hanno, inoltre, analizzato i possibili effetti collaterali, che si sono rivelati minimi.
Come nel caso di aritmie – battiti cardiaci irregolari – scomparse nel giro di due-tre settimane, in seguito alla maturazione delle cellule iniettate, che nel frattempo si erano stabilizzate.

“I risultati mostrano che ora possiamo produrre un numero di cellule staminali necessarie per la terapia umana e ottenere la formazione di nuovo muscolo cardiaco su una scala che è rilevante per migliorare la funzione del cuore umano”, conclude il dottor Michael Laflamme, assistente professore di patologia all’Università di Washington e coautore dello studio.

L’esito dello studio fa ben sperare e i ricercatori auspicano di poter condurre i test clinici sugli esseri umani entro quattro anni!!

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