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Le banche centrali europee rinnovano il patto sull’oro

martedì 20 maggio 2014, di Alessandro Iacopini

La Bce, le 18 Banche Centrali europee appartenenti all’Eurozona e le Banche Centrali di Svizzera e Svezia hanno rinnovato il Central Bank Gold Agreement (CBGA), l’accordo con cui i diversi istituti concordano e coordinando le vendite di oro sul mercato. Lo ha reso noto la BCE in un comunicato.
L’intesa, in scadenza nel settembre prossimo, è stata prolungata fino al 2019 e, questa la grande novità del nuovo accordo, non prevede alcun tetto alle vendite del metallo prezioso sul mercato.

Il CBGA è stato siglato per la prima volta nel 1999, in seguito al crollo del prezzo dell’oro dovuto alle ingenti vendite di metallo prezioso effettuate dalla Gran Bretagna. Per tutelare il valore delle loro riserve ed evitare sobbalzi e scossoni sulle quotazioni del prezzo del metallo - quell’anno scese sotto la soglia critica dei 300 dollari per oncia - le Banche Centrali dei paesi della futura Eurozona decisero di creare un sistema di vendite coordinato e concordato.
In seguito all’accordo e ai suoi rinnovi, gli istituti centrali contingentarono le vendite di oro a 400 tonnellate all’anno per il quinquennio 1999-2004, a 500 all’anno per il periodo 2004-2010 e di nuovo a 400 tonnellate fino al settembre 2014. Se durante il decennio 2000-2010 gli istituti centrali hanno annualmente raggiunto la quota massima di cessione, nell’ultimo quinquennio le vendite sono state bene al di sotto del limite: tra il 2010 e il 2014 su 2mila tonnellate di vendite potenziali, gli istituti hanno ceduto solo 23 tonnellate, usate tra l’altro quasi esclusivamente per coniare monete a fini numismatici.

E’ ancora difficile prevedere quali conseguenze avrà sulla quotazione di mercato dell’oro la rinnovata facoltà delle Banche Centrali di venderlo liberamente. Tuttavia, dopo che il prezzo dell’oro ha raggiunto il livello record di 1921 per oncia nel settembre del 2011 ed essersi poi stabilizzato intorno quota 1300, alcuni osservatori credono che ci si stia preparando a un periodo di consistenti cessioni. Quest’eventualità è stata in ogni caso smentita dalla stessa Bce nel suo comunicato: “è intenzione delle Banche Centrali – si legge nella nota - continuare a coordinare le transazioni in oro per evitare disturbi al mercato. Al momento non c’è nessuna intenzione di vendere quantità significative di oro”.

La Bce e le altre banche aderenti al sistema CBGA, è bene ricordarlo, possiedono quasi 12mila tonnellate d’oro, il 37% di tutte le riserve mondiali. L’Italia, inoltre, possiede la terza riserva d’oro mondiale dopo Stati Uniti e Germania e prima di Francia e Cina. Le riserve possedute da BankItalia ammontano a 2451 tonnellate, che equivalgono ad un controvalore ipotetico – ai prezzi attuali, circa 30 euro al grammo- di quasi 100 miliardi di euro.

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