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L’economia europea dopo la rielezione di Obama
martedì 20 novembre 2012, di
Perché gli Stati Uniti hanno superato la crisi mondiale meglio delle economie europee? Che cosa sta accadendo all’economia europea dopo la rielezione di Obama?
La situazione americana
Diverse sono le ragioni che hanno permesso all’America dei mutui tossici di superare meglio e più velocemente la crisi rispetto all’Europa che, a detta della Merkel, ne avrà ancora per i prossimi 5 anni:
– una governance vera e coordinata;
– un’abitudine a politiche salariali flessibili;
– una reattività commerciale dovuta al valore aggiunto rappresentato dalla competitività;
– le dimensioni delle aziende.
La situazione europea
Di contro, in Europa si paga il ritardo politico che non ha permesso di concretizzare un’unione di stati federali.
– Molte misure interne europee rasentano il protezionismo tra stati comunitari;
– la diversa fiscalità degli stessi;
– l’approccio intempestivo e diversificato alle problematiche della crisi nel nord europeo e la parte mediterranea.
Ne è un esempio il caso greco, dove la latitanza politica ha portato ad un incremento dei costi sociali che gli europei, e i greci in particolare, dovranno pagare.
Cosa può apportare una maggiore cooperazione tra USA e UE?
La cooperazione tra USA ed Europa può essere auspicabile in termini di liberalizzazione commerciale (in particolar modo nel settore dei servizi, dei trasporti, delle telecomunicazioni, elettricità e gas), di eliminazione dei protezionismi, di standardizzazioni industriali e creando un benefico aumento degli scambi commerciali.
Un giro d’affari che congiuntamente varrebbe più dei 5000 miliardi di dollari e 15 milioni di posti di lavoro che attualmente rappresentano il 54% dell’economia mondiale. Ora che si sta colmando lo squilibrio globale pre-crisi basato sulla composizione della domanda dovuta alla tipologia di economia consumistica americana e risparmiatrice dei paesi emergenti produttori come la Cina, di notevole importanza sarà colmare gli squilibri globali dovuti ai tassi di cambio in particolare dollaro, euro e yuan cinese.
Se rallenta l’economia americana aumenta l’euro e viceversa: aumentando il deficit commerciale e l’indebitamento USA, come le stime indicano, si rafforzerebbe l’euro.
Come detto prima, l’euro non ha le economie di scale e di scopo e l’esternalità di network del dollaro, tantomeno il sempre più forte yuan cinese può ancora rappresentare un valore di riserva mondiale. Probabilmente si continuerà ad acquistare il petrolio con il dollaro americano ancora per un po’ di tempo, ma il rieletto Obama tenderà a mantenere un costo del denaro basso.
Politiche ed investimenti di Obama
Il neopresidente americano dovrà sostenere l’economia americana con una sapiente azione interna e una più attenta politica estera: la green economy, l’hightech, gli investimenti sulla sanità e sull’istruzione sono necessari in un paese che vede ancora alti margini di sperequazione sociale. Particolare attenzione si dovrà avere verso le zone del sud del mondo oggetto di speculazioni su colture intensive di commodities agricole a uso bio-combustibile e alimentare, settore importante per l’economia americana, e verso quelle zone nevralgiche del mondo come Iran, Israele e le zone asiatiche di confine con la Cina, dove l’instabilità geopolitica delle aree creerebbe focolai di guerra e conseguente aumento dei costi delle materie prime.
LE CONCLUSIONI
Si attende un gran lavoro di diplomazia e cooperazione nelle aree descritte, ma rimane un’incapacità cronica finora mostrata da tutti i governi americani, europei e asiatici che dir si voglia: prevenire le crisi prima che si sviluppino. C’era un tempo in cui l’avvocato Agnelli sosteneva che un battito di ali di farfalla in Giappone potesse divenire un tifone in Europa, figuriamoci se gli avessero detto che il Giappone potrebbe purtroppo implodere da un momento all’altro. La guerra tra Mercato globale e Politica è appena iniziata.






