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Juncker a Tsipras: nuova proposta anche per ristrutturare il debito
mercoledì 1 luglio 2015, di
Si tratta di un’apertura alla quale il governo greco ha risposto con una controproposta nella quale si chiede l’avvio di un programma di salvataggio dell’Esm della durata di due anni e una ristrutturazione del debito anche se la cancelliera Merkel ha ricordato che considera possibile la Grexit, ipotesi contro cui Varoufakis minaccia il ricorso alla Corte di giustizia Ue.
Mentre in Grecia continuano le code ai bancomat perché si possono ritirare solo 60 euro e 120 per le pensioni l’agenzia Fitch ha tagliato il rating della Grecia a ’CC’ da ’CCC’. In una nota ha dichiarato che è probabile un default sul debito in mano ai creditori privati.
Polemiche di fuoco per la lettera che Tsipras ha inviato ai Vertici Ue per la quale si si continua a trattare e a livello No Stop. Si spera che le riunioni dell’Eurogruppo che sono presentate ormai come incontro straordinario dei ministri finanziari in teleconferenza per discutere queste nuove richieste di Tsipras e che in pratica sono per negoziare un terzo salvataggio possano portare ad un accordo.
In Grecia si aspetta con ansia un nuovo accordo e si fanno manifestazioni sia per il no che per il si. Atene è ripresa con attenzione dalle televisioni europee con interviste per strada ed accanto ai bancomat, ormai simboli della crisi in atto. Non si vedono più quelle figure di di cittadini greci in coda per un pasto o per ricevere medicinali. Ovviamente non sono sono scomparsi e anzi sono in aumento solo che evidentemente per i media delle televisioni l’attenzioni è sui bancomat.
Il referendum di domenica 5 luglio sul quesito, no alle proposte della ex Troika oppure si, sta assumendo un significato politico di rilievo non solo di si all’euro oppure no, ma anche proprio alle politiche imposte dall’Unione europea. Sul tema l’economista Antonio M. Rinaldi è stato molto duro ed ha messo in evidenza gli squilibri tra i principi dei trattati Ue e i processi di austerity in corso nella zona euro in un convegno, “Euro il momento della verità: la democrazia nell’euro”, che è stato organizzato dal Gruppo Parlamentare Europeo EFDD presso il Parlamento Europeo martedì 30 giugno.
Naturalmente il filo del dialogo si fa sempre più sottile ma non si interrompe, nonostante i toni aspri e la sfiducia reciproca tra i protagonisti del negoziato. La Grecia sarà al default il 20 luglio, quando dovrà rimborsare 3,4 miliardi alla Bce, con le casse del Governo quasi completamente vuote. Prima di allora Tsipras vorrebbe negoziare un terzo piano che comprenda anche un accordo per il taglio del debito. Ma la Merkel esclude che tale trattativa possa avvenire prima del referendum del 5 luglio.
L’ultima offerta che Tsipras ha inviato ieri ai creditori cercando un accordo dell’ultimo minuto che scongiurasse la scadenza di mezzanotte di martedì 30 giugno (data di restituzione rata del debito al Fmi) in relazione all’attuale piano di aiuti era molto distante dall’ultima offerta di mediazione del presidente Jean Claude Juncker. Il premier chiedeva un nuovo prestito Esm per due anni e una ristrutturazione del debito verso il fondo Efsf. Due richieste che rompono praticamente due tabù europei. E per questo l’Eurogruppo l’ha respinta dopo appena un’ora di confronto. Non c’erano nemmeno i tempi tecnici per un’estensione dell’attuale piano come hanno dichiarato alcuni ministri.
La proposta di Juncker invece restava dentro i confini del programma attuale per sbloccare gli aiuti ancora rimasti, cioè 1,8 miliardi del fondo Efsf più i 10,9 del fondo per la ricapitalizzazione delle banche elleniche. Soldi che da mezzanotte non sarebbero più disponibili. Con la scomparsa del secondo programma di aiuti la speranza di Tsipras è che l’Ue apra subito al negoziato sul terzo pacchetto che seppellisca per sempre l’odiato Memorandum legato agli accordi precedenti. La Merkel, però ha dichiarato:
Berlino non prenderà in considerazione l’ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia come proposto da Atene prima dell’esito del referendum di domenica prossima.