JP Morgan al giorno del giudizio

Giorno del giudizio per JP Morgan Chase. La discussione verte intorno ad una multa da 13 miliardi di dollari per irregolarità nella vendita di pacchetti Subprime fra il 2005 e il 2007. Un record assoluto se si pensa che la Bp per l’inquinamento nel Golfo del Messico pagò 4,5 mld di dollari, mentre La Hsbc fu costretta a pagare 1,5 mld di dollari per accuse di riciclaggio e, il caso più della Sac, per insider trading ha pagato 1 miliardo di dollari.

Le polemiche non mancano anche perché i prestiti subprime erano stati organizzati attraverso la Emcnon manac una banca di New York che fu acquistata da JP Morgan su pressioni del governo americano per evitare la crisi fra il 2007 e il 2009.

Proprio per questo la JP ha sempre sostenuto essere profondamente ingiusto ritenerla responsabile per le irregolarità compiute da un istituto che ha acquistato in condizioni difficili per il paese.

Ci sono ancora dettagli da definire ma non si esclude l’accordo (extragiudiziale), mentre l’amministrazione Obama minaccia di andare in tribunale facendo saltare l’accordo. Si tratterà anche di vedere quale sarà la reazione del mercato domani mattina, l’intero comparto bancario sarà sotto pressione.

Anche se JP Morgan aveva anticipato che avrebbe avuto enormi costi legali, nessuno immaginava una multa di questa portata. L’attacco è anche contro Dimon ceo JP che molti volevano fuori, ma l’amministratore delegato ha sempre vinto. Ora, dopo aver perso 6 miliardi di dollari nell’operazione balena bianca ai quali vanno aggiunti anche questi 13 miliardi di dollari, anche la sua posizione resta compromessa.