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Cittadinanza immigrati minorenni: raggiunto accordo della maggioranza
venerdì 25 settembre 2015, di
In Commissione Affari costituzionali alla Camera pare essersi raggiunto un accordo per attribuire la cittadinanza agli stranieri minorenni grazie all’introduzione dello ius soli soft. Rappresenta certo un compromesso rispetto al classico "ius soli" adottato negli Usa e in molti Paesi del Sudamerica che invece concede la cittadinanza del Paese a chiunque nasce sul suolo nazionale.
Il blocco è stato superato grazie ad un accordo di maggioranza che prevede una modifica al testo base della relatrice Marilena Fabbri del Pd e dà il via libera alla discussione in Aula probabilmente già dalla settimana prossima.
Il ddl sulla cittadinanza agli immigrati di seconda generazione era impantanato da lungo tempo in Parlamento e grazie all’accordo raggiunto in questi giorni sembra si possa discutere la proposta.
Gli emendamenti che hanno introdotto si dei paletti, ma che hanno velocizzato la discussione in Aula sono stati presentati da Scelta civica e Ncd.
Cittadinanza immigrati minorenni: cosa prevedono i due emendamenti
I due emendamenti prevedono l’aggiunta al testo base di due obblighi:
- per i bambini stranieri nati in Italia, la frequenza di un ciclo scolastico di almeno 5 anni o il possesso da parte di uno dei genitori del permesso di soggiorno UE di lunga durata.
- i bambini stranieri nati in Italia senza questi requisiti, o quelli arrivati in Italia prima del compimento dei 12 anni di età, potranno ottenere comunque la cittadinanza al termine di un percorso scolastico di almeno 5 anni.
- i ragazzi arrivati in Italia tra i 12 i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver risieduto in Italia per almeno 6 anni e aver frequentato un ciclo scolastico e conseguito il titolo finale.
Il testo con l’introduzione di questi emendamenti unisce i principi dello “ius soli soft” e dello “ius culturae” limitando così il numero di bambini figli di immigrati che possono ottenere la cittadinanza Italiana.
Si tratta di due criteri coerenti con il principio che prevede un radicamento in Italia della famiglia.
sostiene Khalid Chaouki, parlamentare dem.
Nonostante queste limitazioni Lega Nord annuncia battaglia in Aula ritenendo che il provvedimento possa essere “un cavallo di Troia per rivedere le norme anche per gli stranieri maggiorenni”.
Malcontenti anche da una parte del Pd, Celeste Costantino, deputata di Sel in Commissione Affari costituzionali afferma:
L’accordo raggiunto in Commissione tra Pd e Ncd sul cosiddetto Ius soli temperato rappresenta un compromesso al ribasso, rispetto a quanto era previsto nel testo base, che renderà più complicato richiedere la cittadinanza. Ancora una volta, per esigenze legate alla tenuta della maggioranza di governo, il Partito Democratico decide di accontentarsi del risultato minimo.
Si dicono invece soddisfatti Ad e Pd
Una riforma importante per il futuro dell’Italia che andava condivisa con il numero più ampio possibile di forze politiche
queste le parole di Khalid Chaouki, parlamentare del Pd.