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Italicum: le opposizioni abbandonano la commissione Affari Costituzionali

mercoledì 22 aprile 2015, di Roberto Golino

Non intendono placarsi le polemiche a seguito dell’esclusione dalla commissione Affari Costituzionali, dei 10 ’dissidenti’ facenti parte della minoranza Dem del Partito Democratico. 

La discussione sulla nuova riforma elettorale, la terza in 20 anni, entra nel vivo alimentando il fuoco delle polemiche divampato nei giorni scorsi. Il pugno di ferro, con cui Matteo Renzi ha deciso di gestire il malcontento all’interno del proprio partito, ha ulteriormente complicato il già precario equilibrio fra le diverse anime del PD, suscitando enorme clamore anche nelle opposizioni. 

Pronti ad esprimere solidarietà ai colleghi esclusi dalla commissione: il Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Sinistra Ecologia Libertà.

I principali partiti di opposizione, a seguito della prova di forza esercitata dal capo del governo, hanno deciso di abbandonare i lavori all’interno della commissione.

In aperta critica con la decisione di Renzi, anche i parlamentari di Scelta Civica (forza di maggioranza) che hanno comunque deciso di continuare i lavori all’interno della commissione, per non rinunciare alle modifiche ottenute sulla riforma elettorale. 

Decisamente più agguerrito il Movimento 5 Stelle: i pentastellati sono stati i primi ad esprimere solidarietà ai colleghi sostituiti e già nella giornata di lunedì Danilo Toninelli aveva preannunciato la decisione di abbandonare la commissione Affari Costituzionali: "Se Renzi espellerà la minoranza, ritireremo gli emendamenti e lasceremo la commissione - ha esternato il deputato grillino tramite il suo account Twitter, aggiungendo inoltre - Inutile partecipare a farsa con burattini che dicono si a comando"

Termini simili, quelli usati da Cristian Invernizzi della Lega Nord:
"Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco. Per questo non parteciperemo alla commissione Affari costituzionali"

Sulla stessa lunghezza d’onda la posizione di Forza Italia, che tramite il proprio capogruppo, Renato Brunetta, annuncia la forte presa di posizione:

"Dichiareremo l’inaccettabilità della posizione del Partito Democratico, che evidentemente vuole eliminare qualsiasi dibattito in qualsiasi senso. E quindi di fronte a questo loro atteggiamento noi lasceremo al PD tutta la responsabilità di approvarsi in Commissione l’Italicum blindato, a disonore del Partito Democratico stesso".

Il rischio Aventino non sembra preoccupare Matteo Renzi, il quale da par suo ha già annunciato che la riforma elettorale deve andare avanti perché ’fermarsi oggi significherebbe consegnare l’intera classe politica alla palude e dire che anche noi siamo uguali a tutti quelli che in questi anni si sono fermati prima del traguardo’

Confermando il modus operandi utilizzato fino ad oggi nel suo mandato, si ha l’impressione che il Premier non sia intenzionato a fare sconti ai propri avversari politici, preferendo magari ricorrere al voto di fiducia, così da mettere con le spalle al muro soprattutto la minoranza all’interno del suo partito.
Il 27 aprile l’Italicum giungerà alla Camera; vedremo se Renzi otterrà l’ennesima vittoria politica.

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