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Italia: stime sul pil tagliate da Standard & Poor’s a -1,4% nel 2013

mercoledì 27 marzo 2013, di Nicola D’Antuono

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’Italia per l’anno in corso, a causa delle aspettative di un peggioramento della performance delle esportazioni e del credito diretto alle aziende. Nel report di S&P dedicato alla recessione in Europa, l’agenzia di rating indica per l’Italia un calo dell’1,4% del pil nel 2013. Una modesta ripresa dovrebbe avvenire nel 2014, quando il pil è atteso in crescita a +0,4%.

Prendendo come benchmark l’export tedesco, S&P fa notare che Spagna e Portogallo mostrano segnali di ripresa, mentre per l’Italia e la Francia le cose vanno peggio. S&P ha così tagliato le stime di crescita sia per il 2013 che per il 2014. La precedente stima era per un calo dello 0,7% per quest’anno e di una ripresa dello 0,8% il prossimo anno.

Standard & Poor’s stima una crescita della disoccupazione al 12% nel 2013 e al 12,5% nel 2014, mentre il credito alle imprese non finanziarie si è già ridotto del 3,2% a gennaio dopo il -2,6% di dicembre. Il rating assegnato da S&P sull’Italia è sempre BBB+ con outlook negativo.

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