Home > Altro > Archivio > Italia: Berlusconi come Papandreou?

Italia: Berlusconi come Papandreou?

lunedì 7 novembre 2011, di Nadia Fusar Poli

ITALIA. Le dimissioni del primo ministro della Grecia sono attese questa settimana, con la formazione di un governo di unità nazionale. Anche il suo omologo italiano dovrà cedere il posto? Berlusconi e Papandreou uniti dallo stesso destino?

La sua maggioranza fa acqua, decine di migliaia di manifestanti ne chiedono le dimissioni, l’economia del paese è strettamente monitorata da parte dell’UE e del FMI, e un voto cruciale lo attende questa settimana ... No, non stiamo parlando del primo ministro greco George Papandreou, le cui dimissioni sono ormai una questione di giorni... o forse di ore. Si tratta, questa volta, del suo omologo italiano Silvio Berlusconi.

Circolano voci su possibili dimissioni del Cavaliere, che si è subito affrettato a negarle attraverso l’agenzia di stampa Ansa. "Ho parlato pochi minuti fa con il presidente (del Consiglio) Berlusconi che mi ha detto che le voci circa le sue dimissioni sono infondate", ha dichiarato Fabrizio Cicchitto, esponenti del PDL.

"Che Berlusconi stia per cedere il passo è ormai una cosa chiara, è una questione di ore o addirittura minuti", ha affermato Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, in tarda mattinata. Salvo poi aggiustare il tiro sottolineando che si tratterebbe, quello di dimettersi, di un consiglio, come "unica via d’uscita possibile" per evitare "un’ agonia politica insensata", senza capo né coda.

Immediate anche le reazioni dei mercati azionari: la Borsa di Milano si è trovata in rosso mentre Francoforte è tornata in positivo... Una battuta d’arresto per Silvio Berlusconi, che da mesi si fa garante della stabilità politica d’Italia, un paese in piena crisi economica. Stabilità ritenuta capace di rassicurare i mercati ...

Silvio Berlusconi ha trascorso il suo fine settimana a colmare le lacune all’interno della sua stessa maggioranza, appesa a un filo. Una ondata di defezioni senza precedenti ha investito la settimana scorsa il PDL: tre deputati sono passati all’opposizione centrista e una ventina di "scontenti" minacciano di non sostenerlo.

<ads1>

Diversi pesi massimi del partito diversi hanno riconosciuto delle "difficoltà": "Non c’è clima di disperazione politica, ma ci troviamo di fronte a una serie di difficoltà politiche", ha ammesso lo stesso leader dei deputati PDL Fabrizio Cicchitto.

L’idea di dimissioni non è più un tabù nemmeno all’interno del suo partito, il Popolo della Libertà.
Il primo test per il Cavaliere avrà luogo domani, Martedì, con una nuova votazione alla Camera sul preambolo della relazione al bilancio 2010 della Stato italiano, il cui rigetto a sorpresa aveva provocato un voto di fiducia il 14 ottobre, cui il Cavaliere era sopravvissuto. Ma il vero banco di prova saranno i voti al Senato e alla Camera dei Deputati sulle misure promesse all’UE, previsti rispettivamente intorno al 15 novembre e alla fine del mese.

L’Italia, dopo il vertice del G20 di Cannes, si trova sotto la supervisione del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione europea, chiamati a verificare se il governo di Silvio Berlusconi sta mantenendo gli impegni assunti, in materia di riforme fiscali ed economiche, o se si tratta di “promesse da marinaio”. Nonostante l’adozione, questa estate, del pacchetto di misure di austerità, con l’obiettivo di permettere al paese di raggiungere l’equilibrio fiscale entro il 2013 e di ridurre il suo enorme debito (120% del PIL), e le promesse di riforme, i mercati non sembrano credere nella capacità del governo di far fronte alla crisi.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.