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Irlanda: rating alzato da Moody’s a Baa1. Crescita del pil attesa al 3% nel 2015

lunedì 19 maggio 2014, di Nicola D’Antuono

L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di promuovere l’Irlanda, alzando la valutazione sul merito di credito a “Baa1” da “Baa3”. L’outlook è “stabile”. Il balzo di due notch arriva dopo la precedente promozione di quattro mesi fa, che aveva consentito a Dublino di riappropriarsi del fregio di “investment grade” per il proprio rating sovrano. L’Irlanda fu salvata dalla bancarotta nel 2010, quando una grave crisi immobiliare aveva mandato in frantumi il fragile sistema bancario nazionale in una fase molto delicata per il debito pubblico europeo. Dublino fu costretta a chiedere aiuti finanziari alla troika per 67,5 miliardi di euro e a mettere in atto dolorose misure di austerità per ridurre il deficit di bilancio e l’indebitamento pubblico.

Da allora tante cose sono cambiate. Il paese ha via via riacquistato la fiducia dei mercati internazionali, tornando anche a finanziarsi autonomamente a tassi decisamente vantaggiosi rispetto al passato. La scorsa settimana i tassi decennali sui bond pubblici irlandesi erano addirittura più bassi dei più sicuri Gilt britannici: 2,61%, non accadeva dal 2008. Moody’s ha così deciso di promuovere l’Irlanda, motivando la decisione soprattutto con la ritrovata capacità di crescere del paese: non solo attraverso il motore dell’export, ma anche con i consumi domestici. L’agenzia di rating americana ritiene che l’Irlanda ha migliori prospettive di crescita rispetto a Italia e Spagna.

Già quest’anno Moody’s si aspetta che Dublino riuscirà a crescere a un ritmo più alto rispetto alla media dell’eurozona. Inoltre dovrebbero proseguire i progressi sul fronte del debito pubblico, che resta ancora elevato al 120% del pil. L’agenzia statunitense è comunque molto ottimista sul futuro dell’Irlanda, grazie anche alla diminuzione delle passività del governo a seguito di un’importante accelerazione nella vendita di asset tossici inseriti nel bilancio della bad bank creata da Dublino dopo il crack immobiliare di quattro anni fa. Quest’anno, secondo la Commissione UE, l’Irlanda crescerà dell’1,7% per poi registrare un balzo del 3% nel 2015.

Lo scorso anno era avvenuta una temporanea battuta d’arresto (-0,3%), motivata però dalla scadenza di brevetti farmaceutici di numerose multinazionali che fanno business in Irlanda. Nel 2012 il paese era cresciuto dello 0,2%, mentre un anno prima del 2,2%. Moody’s ricorda però che non va abbassata la guardia, in quanto il settore bancario resta vulnerabile a shock esogeni e il debito pubblico rimane elevato. In ogni caso Dublino ha riconquistato la credibilità perduta agli occhi degli investitori internazionali e oggi è senza dubbio una delle storie più belle all’interno della tormentata eurozona, alle prese con il dilemma della crescita e della bassa inflazione.

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