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Imu terreni agricoli: la scadenza è il 26 gennaio, ma la proroga potrebbe essere imminente

venerdì 16 gennaio 2015, di Vittoria Patanè

Continua il caos fiscale relativo alla scadenza del 26 gennaio 25 per l’Imu sui terreni agricoli e montani.

Mancano solo 10 giorni, ma ad oggi non si capisce quanto e soprattutto chi deve pagare. La decisione del Tar che metterà la parola fine alle incertezze arriverà solo il 21 gennaio, a 5 giorni di distanza dal termine ultimo e, nel caso in cui non venisse decisa una proroga, i contribuenti dovranno correre a versare quanto dovuto, rischiando di effettuare errori e dunque di incorrere in sanzioni pecuniarie. Perché se ogni volta che si devono decidere esenzioni e regole le tempistiche si allungano a dismisura, quando deve applicare delle sanzioni il Fisco applica tutta la celerità possibile in situazioni come queste.

Imu terreni agricoli: la decisione del Tar
Il 21 gennaio il Tar del Lazio renderà note le proprie decisioni relative al pagamento dell’Imu sui terreni agricoli e montani. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva deciso la sospensione per via di un:

“eccezionale e grave pregiudizio per l’assoluta incertezza dei criteri applicativi”

La decisione è arrivata sulla base di tre considerazioni: la prima riguarda la mancanza di congruenza dell’altitudine del centro rispetto alla dislocazione del terreno. In secondo luogo il Tar ha ravvisato la tardività del provvedimento che doveva arrivare entro il 22 settembre ed è invece stato firmato il 28 novembre (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre). In ultimo il Governo avrebbe violato le leggi poste a tutela dei contribuenti, non rispettando la tempistica minima per adempiere ai versamenti imposti.

Imu terreni agricoli
Dato il caos che regna anche in questo caso, sono i molti a pensare che il Governo deciderà di varare una proroga per consentire ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione in tempi consoni.

L’ultima richiesta di rinvio è arrivata dall’IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) che ha sottolineato la necessità di evitare eventuali e inutili adempimenti a carico di chi è tenuto a pagare.

Secondo l’IFEL infati non solo le due date di scadenza sarebbero troppo vicine per carantire una corretta tempistica del versamento, ma il decreto che ha rideterminato i criteri di esenzione è datato 28 novembre 2014. Questo fa sì che gran parte dei soggetti esenti fino a quel momento si trovino adesso ad affrontare un esborso (anche ingente) senza aver avuto sufficiente tempo per "prepararsi al nuovo pagamento".

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