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Il trionfo del low cost: ecco come spendono gli italiani in tempo di crisi

martedì 28 agosto 2012, di Daniele Sforza

In tempo di crisi, ecco il trionfo del low cost: gli italiani spendono meno, risparmiano di più, ma non rinunciano mai alla qualità.

Come sono cambiate le abitudini degli italiani in tempo di crisi

La disoccupazione (soprattutto quella giovanile) è alle stelle, le tasse bruciano i risparmi di milioni di italiani, il futuro non sembra affatto roseo. Bisognerà aspettare, forse anche più di quanto ci si immagina, perché i prezzi ritornino a livelli pre-crisi, anche se non è detto che ciò avvenga. Gli italiani frenano e spendono di meno, ma non rinunciano alla qualità. Negli ultimi anni, infatti, si sta celebrando il trionfo delle imprese low cost. Dalle pompe di benzina no logo agli alimenti senza marchio nei supermercati (meglio discount o drugstore), dai mercatini (dove è possibile comprare qualsiasi cosa) ai coupon (vedi Groupon, che offre a prezzi scontatissimi viaggi, cene romantiche, trattamenti di bellezza e via dicendo).
Gli italiani sono un popolo amato e invidiato da molti stranieri: strano a dirsi, ma è così. Quello che ci invidiano di più è il nostro continuo desiderio di vivere bene, senza mai farsi mancare nulla. Anche in tempi di crisi: l’arte dell’arrangiarsi, dopotutto, viene considerata uno dei nostri principali punti di forza. Anche perché arrangiarsi da noi, non significa vivere alla bell’e meglio, bensì vivere bene, con poco.

Un 2012 all’insegna del risparmio

Secondo alcuni dati Assolowcost, nel corso del 2012, il 63% degli italiani ha risparmiato nell’acquisto di articoli di abbigliamento, mentre il 60% ha diminuito le uscite fuori porta, le cene ai ristoranti, e le uscite nei cinema e nei teatri (a patto che non fossero arene o sale che proponessero film a 2 o 3 euro). Più di 1 italiano su 2 ha preferito puntare l’occhio sul prezzo piuttosto che sul marchio dei prodotti di largo consumo, mentre il 44% ha messo da parte l’auto, preferendole l’autobus o la metropolitana.
Abitudini destinate a durare poco? Non sembra proprio, anzi: si prevede che nei prossimi mesi questa moda low cost diventerà un vero e proprio standard per i consumatori italiani.
Intervistato dal Giornale, il vicepresidente di Assolowcost, Andrea Baracco, ha rivelato la straordinaria lungimiranza delle imprese low cost, le quali "sono state le prime a rivedere l’organizzazione produttive", registrando l’anno scorso "una crescita del fatturato del 7,43% a fronte di un calo generalizzato dei ricavi per la concorrenza".
Secondo Baracco, vivendo low cost i consumatori italiani potranno risparmiare tra il 20 e il 30% rispetto a quanto spendevano prima.
Un risparmio notevole, che potrebbe essere ulteriormente incrementato: basta leggere il libro di Stefania Rossini "Vivere in 5 con 5 euro al giorno" per saperne di più.

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