Home > Altro > Archivio > Il Senato in Europa, con la riforma l’Italia assomiglierà alla Germania. (…)

Il Senato in Europa, con la riforma l’Italia assomiglierà alla Germania. Analogie e differenze

giovedì 3 aprile 2014, di Vittoria Patanè

Negli ultimi giorni non si parla d’altro che della riforma del Senato voluta dal Premier Matteo Renzi e approvata due giorni fa dal Consiglio dei Ministri.

La polemica impazza e parole dure sono state pronunciate da molti esponenti politici italiani soprattutto sulla norma che abolisce l’elezione diretta dei Senatori da parte dei cittadini. Qualcuno ha parlato anche di svolta autoritaria del Governo, ma a ben guardare, con questa misura l’Italia si adeguerebbe alle leggi vigenti negli altri Paesi Europei. Nei sedici Paesi occidentali appartenenti all’Unione Europea, solo due (Italia e Spagna) possiedono una seconda camera elettiva. Mentre in 7 di questi essa non esisterebbe proprio.

Facciamo dunque un confronto con i sistemi parlamentari in vigore in questi Stati e cerchiamo di capire se quella italiana è una scelta innovativa o se, al contrario, rischia di peggiorare ancora di più la situazione.

La riforma del Senato
La riforma proposta da Matteo Renzi ha un solo scopo: superare quel bicameralismo perfetto che viene visto come una delle cause principali dell’immobilismo italiano. Essa non prevede, come annunciato in precedenza, l’abolizione del Senato, ma più che altro un ridimensionamento dei suoi poteri che consentirebbe alla Camera dei Deputati di avere l’ultima parola sulle questioni più importanti riguardanti la gestione dello Stato.

L’Italia resterà dunque un paese caratterizzato da un sistema bicamerale, ma con “una Camera più forte dell’altra”.

L’Italia come la Germania
La riforma del Senato attualmente in discussione avvicinerà dunque l’Italia alla Germania dove i membri della Bundesrat, considerato l’equivalente tedesco del nostro Senato, sono nominati dai Lander e il numero dei rappresentati è proporzionale alla popolazione di ogni ente locale. Anche in Germania poi, la Bundesrat non vota la fiducia, ma possiede comunque un potere di veto sulle norme riguardanti i Lander. Le riforme costituzionali devono essere approvate dai 2/3 della Camera Alta.

A differenza del modello tedesco però, in Italia il nuovo Senato sarà composto non solo dai rappresentanti delle Regioni, ma anche da quelli dei Comuni e dai 21 senatori scelti dal Presidente della Repubblica, mentre per quanto riguarda le riforme costituzionali le due Camere avranno gli stessi poteri. Su tutto il resto, sarà la Camera dei deputati ad avere poteri maggiori, mentre il Senato avrà solo il compito di avanzare proposte.

Gli altri Paesi
Dei 16 Paesi europei in analisi, solo la Spagna continua ad eleggere direttamente i propri Senatori, ma anche lì i poteri della Camera alta sono comunque inferiori rispetto a quelli della Camera bassa.

Niente elezione diretta e poteri inferiori anche in Austria, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Irlanda e Paesi Bassi, mentre in Finlandia, Danimarca, Svezia, Grecia, Lussemburgo e Malta il Parlamento è monocamerale.

Riassumendo, la Riforma voluta da Renzi avvicina l’Italia agli altri Paesi europei, caratterizzati da monocameralismo o da un bicameralismo asimmetrico.

L’Italia attualmente sarebbe infatti l’unica Nazione, tra le 16 analizzate, ad avere un bicameralismo perfetto dove le due Camere si equivalgono.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.