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Il Governo commenta il caso Geithner: ’’complotto contro Berlusconi? Pura letteratura’’

venerdì 16 maggio 2014, di Vittoria Patanè

Il sottosegretario di Stato al Ministero delle Riforme costituzionali e Rapporti con il Parlamento nel Governo Renzi, commenta il caso Geithner, l’ex segretario USA che ha raccontato in un libro le pressioni ricevute dall’Europa per sbarazzarsi del governo Berlusconi nel 2011.

L’ira di Forza Italia aveva costretto ad intervenire anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Stavolta la replica è arrivata direttamente dal Governo:

"Non appare opportuno a questa Presidenza del Consiglio, in questo momento, assumere particolari iniziative.
Si tratta di una vicenda che ai nostri occhi appare avere una caratura più letteraria che storica in questo momento"

Parole che chiudono definitivamente la questione. Ma Scalfarotto continua:

In assenza di ulteriori elementi di fatto le indiscrezioni di cui abbiamo letto in questi giorni, che erano legate appunto al libro dell’ex Segretario di Stato americano, Timothy Geithner, non sembrano tali da sovvertire un elemento fattualmente incontestabile e cioè che le dimissioni dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, maturarono all’interno di una dinamica che è completamente di politica interna e quindi ha a che fare con la politica interna e con la politica parlamentare. Mi riferisco, in particolare, alla debolezza intrinseca della maggioranza dell’allora presidente Berlusconi, che poi è emersa in modo evidente agli occhi del Paese, di una democrazia che io credo sia viva e vegeta, al contrario di quello che diceva l’onorevole Brunetta".

E ancora:

"Quindi questi fatti parlamentari, consumatisi in quest’Aula, condussero il presidente del Consiglio a rimettere il mandato nelle mani dello Stato e quei fatti sembrano oggettivamente essere ciò che condusse a quella decisione. Il Quirinale, il 14 maggio, ha ricostruito in modo autorevole le vicende, dicendo che il Presidente del Consiglio responsabilmente e liberamente rassegnò le proprie dimissioni; ora crediamo che, ove mai fosse necessaria una conferma di ciò, essa è data, ancora una volta in modo del tutto fattuale, dalla constatazione che il partito politico di cui l’allora presidente del Consiglio era il capo, il Pdl, fu ancora una volta liberamente parte della coalizione che diede luogo, con un voto di fiducia, alla costituzione del governo subentrante".

Infine, una conclusione che non lascia spazio a repliche:

Ora, ci fossero state eventuali aspirazioni e identità esterne, che peraltro non vengono nel libro di Geithner spiegate, quindi, ove mai arrivassero dettagli a confortare questa vicenda, questa indiscrezione e dare loro un minimo di credibilità, ebbene se queste aspirazioni poi si concretizzarono effettivamente in discussioni tra questi officials e Geithner, dobbiamo desumere che siano rimaste allo stato di meri auspici, perché poi le azioni nelle quali queste aspirazioni avrebbero dovuto concretarsi e cioè il blocco di ogni sostegno all’Italia da parte del Fondo monetario internazionale, di fatto, non vennero mai a verificarsi anche perchè l’Italia non chiese di avere accesso al sostegno del Fondo monetario internazionale. Aggiungo anche una cosa: se mai ci furono e apparirono in pubblico dissonanze di talune cancellerie rispetto all’esecutivo italiano, va anche detto che le più alte cariche dello Stato rintuzzarono prontamente quelle manifestazioni di dissenso e penso che anche questo debba essere preso in considerazione".

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