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I processi di Berlusconi fanno bene a Mediaset. Da mesi il titolo vola in borsa. Analisi

giovedì 27 giugno 2013, di Vittoria Patanè

I problemi giudiziari di Silvio Berlusconi non intaccano la performance in borsa del titolo Mediaset. Anzi negli ultimi mesi sembra che i guai del Cavaliere diano una marcia in più alle azioni del Biscione, protagoniste di una vera e propria cavalcata, guadagnando, da febbraio ad oggi, ben l’88%.

Politica e processi insomma pare piacciano parecchio agli investitori di Piazza Affari che continuano a premiare il titolo della controllata Finivest con una vera e propria pioggia di acquisti.

Anche la prestazione odierna conferma il trend degli ultimi tempi. Stamattina le azioni sono entrate in asta di volatilità e attualmente sono quotate a 2,80 euro con un rialzo del 6,95%. Maglia rosa e un guadagno quasi il doppio rispetto alla seconda in classifica Banco Popolare, che sale del 4,16% a 0,952 euro. Mediaset fa mercato a se quindi e la corsa non si arresta.

Da febbraio a oggi

Il titolo Mediaset in 4 mesi ha messo in atto una prestazione da record. Dalle elezioni di febbraio ad oggi il guadagno è stato dell’88%. Le azioni sono passate da un valore di 1,63 euro del 26 febbraio, all’attuale 2,8360.

Se consideriamo che nello stesso arco di tempo Piazza Affari ha perso il 4% e l’indice europeo del settore media è salito del 2%, è facile rendersi conto di quanto questo stato di grazia abbia dell’incredibile.

A quanto pare la discesa in campo di Berlusconi, dopo il ritiro di novembre 2011 ha dato nuovo vigore alle azioni del Biscione che da quel momento in poi non hanno più arrestato la loro corsa.

Nonostante la piccola frenata di pochi giorni fa, nel giorno della sentenza del processo Ruby che ha condannato il Cavaliere a 7 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici (sottolineiamo che è una sentenza di 1° grado) la performance dei network di Arcore è da guinness.

Se poi teniamo presente che la Fininvest detiene il 40% del portafoglio del Biscione, facendo un rapido calcolo, i guadagni sono stati di ben 590 milioni di euro.

Da novembre 2011 ad oggi

Era il novembre 2011 quando Silvio Berlusconi fu costretto a salire al Quirinale e a lasciar spazio al Governo Monti. La crisi era al suo apice, l’ormai celeberrimo spread aveva toccato la cifra record di 575 punti base. Il segnale era chiarissimo: i mercati non volevano più la sua premiership.

In quel momento, le azioni Mediaset toccavano il fondo, crollando a 1,16 euro, meno della metà del valore odierno.
Da quel momento è iniziata un’inarrestabile risalita. +140% in 19 mesi con un saldo positivo per Fininvest di 800 milioni.

I motivi

Il punto è che gli analisti faticano a capire il perché di questa prestazione.

Solitamente, quando un titolo mette in atto record di questo tipo, lo fa perché a livello aziendale sono intervenuti determinati fattori che hanno spinto gli investitori a credere nella sua forza.

In questo caso, novità, cambiamenti, decisioni ufficiali non ce ne sono. Anzi, l’audience è in leggero calo, gli introiti pubblicitari sono in flessione, nel primo trimestre 2013, del 18,9% e i contatti con Rupert Murdoch per creare una collaborazione sul fronte della pay-tv sono ancora piuttosto incerti.

La visibilità che Silvio Berlusconi ha riacquistato con la sua azione politica e, suo malgrado, con le condanne degli ultimi tempi, basta da sola a spiegare una tal performance?

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