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HP, Hewlett-Packard: il gruppo di Palo Alto vuole tornare alle origini
martedì 22 novembre 2011, di
HP, PALO ALTO - Il Direttore generale del gruppo informatico vuole tornare alle origini, facendo investimenti prudenti. Il reddito annuo netto è sceso del 19%, a 7,1 miliardi, mentre HP ha resistito piuttosto bene nel quarto trimestre.
Hewlett-Packard, il numero uno al mondo dei computer con sede a Palo Alto, ha sofferto la scarsa performance del mercato dei PC, ma anche il turnaround strategico che ha coinvolto il gruppo. L’incertezza circa il futuro del settore PC, l’abbandono del progetto tablet con sistema webOS, i costi di acquisto della società di software Autonomy ... Senza contare l’improvvisa partenza di Leo Apotheker, sostituito a settembre da Meg Whitman.
I risultati del quarto trimestre, tuttavia, hanno registrato risultati migliori del previsto. Certo, l’utile è sceso del 91% a 239 milioni dollari, ma escludendo le partite straordinarie, si è portato fino a 1,17 dollari per azione, meglio di quanto previsto dagli analisti. L’ utile netto trimestrale si è contratto fino a 2,1 miliardi a causa del cambiamento strategico annunciato tre mesi fa. La diminuzione del fatturato trimestrale è stata leggermente inferiore alle previsioni (-3% a 32,1 miliardi dollari rispetto a -3,7% a 32,05 miliardi attesi dagli analisti). Il fatturato annuo ha raggiunto un modesto aumento dell’1% a 127,2 miliardi di dollari.
"Abbiamo bisogno durante l’anno 2011-12 di un ritorno alle origini, sia facendo investimenti prudenti che generando un rendimento più costante" degli obiettivi, ha detto l’amministratore delegato Meg Whitman, la quale ha assicurato tuttavia che la costosa acquisizione di Autonomy (10,24 miliardi di dollari), decisa prima che arrivasse al vertice di HP, si tradurrà in un "buon inizio" di integrazione. Ma la Whitman ha anche assicurato che il gruppo non prevede ulteriori grandi acquisizioni a breve termine: "consideriamo forse due o tre acquisizioni sul fronte software", ha detto, ma rimarranno in ogni caso, operazioni relativamente piccole. Invece, prevede di continuare a spendere sempre più in ricerca e sviluppo, un’area ad oggi piuttosto sottotono.