Home > Altro > Archivio > Grecia: ancora nessun accordo sul piano di riforme, tensioni interne contro (…)

Grecia: ancora nessun accordo sul piano di riforme, tensioni interne contro il governo Tsipras

lunedì 30 marzo 2015, di Felice Di Maro

La Grecia ha inviato alla Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale la lista delle riforme per sbloccare la tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro.

Presentato il piano delle riforme come da Intesa Grecia-Ue del 20 febbraio. Il tempo è scaduto per pagare le tasse arretrate senza sanzioni. Aumentano le tensione contro il governo Tsipras e i giudizi sui negoziati con l’Eurogruppo sono duri: non vanno a beneficio degli interessi popolari.

La Grecia ha inviato ai creditori la lista di riforme per sbloccare la tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro.

Il documento del governo Tsipras presenta 18 misure che dovrebbero generare 3 miliardi di euro e un tasso di crescita dell’1,4% per quest’anno. Il piano non prevede di tagliare stipendi e pensioni.

Le misure vengono ora esaminate dal gruppo di Bruxelles, Unione europea, Bce e Fmi, in vista della convocazione della riunione dei ministri delle Finanze dell’eurozona per la settimana prossima.

In Grecia è opinione diffusa che i negoziati con l’Eurogruppo non sono a favore degli interessi popolari. Un eco lo si coglie in un’intervista a Kostas Papadakis, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista di Grecia (KKE) a cura di Unidad y Lucha (Organo del Comitato Centrale del Partito Comunista dei Popoli di Spagna) che alla domanda "Quali conclusioni traete dai negoziati all’Eurogruppo sul debito greco?", risponde:

Si tratta di negoziati che non vengono realizzati a beneficio degli interessi popolari. Sono una componente dell’antagonismo a livello internazionale tra USA, Francia e Italia, con il fine di esercitare pressione sulla Germania affinché assuma una quota maggiore delle perdite nella gestione della crisi capitalista.

Qualsiasi sia il nome dell’accordo del governo, nella sostanza si tratta di una chiara estensione del memorandum sotto una stretta vigilanza, con la valutazione delle istituzioni (Troika) e soprattutto la continuazione delle riforme antipopolari. Per questo, anche le briciole promesse dal governo con il suo programma dipenderanno dall’accordo con i partner e sempre a patto di non compromettere la disciplina fiscale e la ripresa dell’economia.

Il popolo, che ha sofferto durante questi anni e sperava in qualcosa di meglio, non deve esser deluso, né abbandonare l’obiettivo di abolire realmente i memorandum. La conclusione che si deve inoltre trarre da questi negoziati è che nell’Unione europea non può esistere altra correlazione di forze che serve gli interessi popolari.

L’Unione europea è una unione inter-statale del capitale, formata per servire il capitale e la sua reddittività e per questo è necessario che la Grecia si ritiri da essa, con il popolo al potere.

Come si vede si è contro la gestione del debito così come la si sta facendo anche perché sarà pagato ancora una volta dal popolo greco. Syriza non è contenta del negoziato.

Il governo ha fatto appello a coloro che non hanno pagato le tasse affinché lo facciano e chi ha pagato i propri debiti con il fisco entro il 27 marzo ha beneficiato di condizioni favorevoli, ossia l’esenzione da sanzioni e interessi sugli arretrati delle tasse dovute allo Stato.

Ma la scelta non è semplice. Racconta Miltos Ballis, un padre di 40 anni che deve ottomila euro. Ecco cosa dice:

Io ripagherò parte del mio debito, quanto posso ma i miei figli sono la cosa più importante come per ogni famiglia greca. Prima percepivamo uno stipendio, poi sono arrivati i primi tagli, per me e mia moglie, non abbiamo potuto farvi fronte e quindi è cominciato il declino.

Con questo provvedimento, il governo greco intendeva ricavare quasi nove miliardi di euro. Vedremo.

Symela Touchtidou, euronews dice:

Il tempo è scaduto, non solo per chi volesse usufruire del trattamento favorevole, ma anche per il governo. Stretto in un angolo dalle casse vuote, l’esecutivo confida in queste entrate per rimborsare nelle prossime settimane gli obblighi di pagamento.

Sofia Sexperidou, direttrice del dipartimento per la governance elettronica commenta:

Per avere un quadro completo della situazione occorre aspettare qualche giorno. Ci sono casi di rimborso di vecchi debiti, come uno del 1977. L’esame finale sarà fatto la settimana prossima, martedì o mercoledì, quando riceveremo i dati finali dalle banche.

La somma complessiva che i greci devono allo Stato è di circa 74 miliardi di euro, pari al 40 % del Pil. Anni di recessione e misure di rigore hanno costretto molti a chiedersi se fosse giusto pagare.

Il consulente fiscale Antonis Mouzakis riferisce:

I greci non hanno mai avuto una cultura del non-pagamento. Rispettano i propri obblighi. Questo è un fatto. Ma le difficoltà degli ultimi anni hanno indotto i greci a riflettere mille volte prima di pagare le tasse.

Secondo uno studio recente realizzato da due ricercatori universitari greci per conto della fondazione tedesca Hans Böckler tra il 2008 e il 2013, il 50% dei greci meno ricchi ha visto aumentare notevolmente le proprie tasse (+337%), mentre l’altra metà le ha viste aumentare soltanto del 9%.

Una nota importante è che il primo giorno di saldi in Grecia sembra essere andato bene e siamo al quinto anno consecutivo in recessione. Sembra che si viva un momento economico difficile ma almeno ad Atene la percezione è che il peggio è ormai passato e che il piano di austerity stia andando nella giusta direzione. Ovviamente le prospettive sono tutte diverse.

Riguardo gli scorsi anni, il vice presidente dell’associazione dei commercianti di Atene nota:

A dicembre e a gennaio si realizzava un giro d’affari pari agli incassi di quattro- cinque mesi.Oggi le cose sono differenti a causa della crisi e dobbiamo fare offerte speciali spesso durante l’anno.

Secondo un inchiesta del ministero del lavoro ellenico a settembre 212 il numero dei negozi che hanno definitivamente chiuso sono in crescita del 20% rispetto al corrispondente mese del 2011. Una cifra che sale al 30% solo nel centro della capitale.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.